Regia di Eric K. Boulianne vedi scheda film
LOCARNO FILM FESTIVAL 78 (2025)
Eric K. Boulianne, regista e protagonista, firma un film brillante, di grande scrittura, che sin dalle prime scene trasmette la netta sensazione di avere perfettamente a fuoco il proprio punto d’arrivo e tutti gli strumenti per percorrere la scoscesa strada per raggiungerlo. Commedia e dramma sono sempre ben bilanciati e si intrecciano con naturalezza, anche all’interno della stessa scena, con disarmante fluidità.
Non è solo un film di parole: la regia sa raccontare moltissimo anche attraverso i silenzi, i volti e le espressioni dei personaggi, cogliendo emozioni sottili e intime. Alcune trovate visive — una in particolare, memorabile — riescono a condensare in pochi istanti il senso di un’intera scena e, addirittura, dell’intero film. Finalmente giovani attrici all’altezza del compito, capaci di reggere il confronto con i colleghi adulti senza mai risultare innaturali.
L’opera apre la strada a numerosi dibattiti, offrendo una visione personale delle relazioni umane, con la consapevolezza che a domande complesse non esistono risposte semplici. È un film libero nel linguaggio e nel filmato, talvolta volutamente volgare, eppure estremamente raffinato. Parla di sessualità al di sopra di ogni cliché e offre una prospettiva piacevolmente inconsueta — quanto verosimile — sull’uomo, rappresentando un autentico riscatto per i personaggi femminili, molto più di tanti film che si dichiarano apertamente femministi.
C’è forse un piccolo margine di discussione nella scelta di far trovare alla protagonista un nuovo partner dello stesso sesso — soluzione che, in altre mani, potrebbe sembrare una scorciatoia narrativa — ma qui la coerenza interna del personaggio rende questa svolta pienamente credibile e in linea con il suo percorso, in un finale a dir poco eccezionale.
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