Regia di Neri Parenti vedi scheda film
Già dagli anni '80 la saga di Fantozzi era andata incontro ad un declino inesorabile: Villaggio ormai prigioniero del personaggio non si è posto limiti ad interpretarne delle caricature apocrife: dal Fracchia (persino in versione horror-comica), a film come Pappa e ciccia, piuttosto che in Bonnie e Clyde all'italiana, dove sempre e comunque tornavano le caratteristiche sfigate e servili del personaggio di Fantozzi. Negli anni si è emersa sempre più una necessità di portare avanti un filone di film costruiti per fare "cassetta" i cui limiti, in termini sia di sceneggiatura, gag ma persino di scenografie (se ricordo bene Fantozzi alla riscossa condivide persino alcuni set e colonna sonora di Ho vinto la lotteria di capodanno). Nonostante tutto devo riconoscere una mia personale simpatia per il personaggio: fatto salvo che ormai ogni velleità di satira di classe (con cui erano stati argutamente partoriti i primi due Fantozzi), si è arrivati a delle risate solo più legate alle sfortune del personaggio, che comunque in una situazione di cinema altrettanto triste (erano ormai gli anni dei cinepanettoni) ci risparmia qualche volgarità e delle tonalità malinconiche che comunque provano ad esprimersi con un approccio diverso dalla comicità prevalente alla Boldi e DeSica. Qualche tentativo di far riflettere sulle situazioni contemporanee c'è: il processo ai mafiosi primo fra tutti, con la divertente sequenza del tentativo di "distruzione" del regalo recapitato al Giudice Fantozzi. Simpatiche inoltre le sequenze del provino per la nipotina Uga, nonchè la seranata alla (sempre più volgare) Signorina Silvani che comprende una fugace ma irresistibile apparizione del Rag. Filini (in questo film divenuto misteriosamente geometra) che sarà il gestore di un affare immobiliare per il disgraziato protagonista. Finale malinconico tra Fantozzi e la Sig.ra Pina.
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