Regia di Ben Rivers vedi scheda film
LOCARNO FILM FESTIVAL 78 (2025)
Presentato come opera sperimentale, il film non osa mai davvero, risultando privo di quella ricerca formale e concettuale che il genere richiederebbe. È difficile comprenderne la natura di lungometraggio, dal momento che le sequenze appaiono stagne, episodiche, e non si intravede mai un vero filo conduttore tra di esse: avrebbe probabilmente funzionato meglio come cortometraggio, concentrando le idee nella loro forma più efficace.
Manca poi qualunque tipo di suggestione capace di catturare lo spettatore: la ricerca di una metafisica astratta si dissolve in una plumbea alternanza di lunghi silenzi e dissertazioni fluviali, in cui la derivazione teatrale si rivela un fardello anziché una risorsa.
La prima scena — un piano sequenza in cui la giovane protagonista racconta ad una tartaruga l’evoluzionismo — è la più riuscita, ma non trova mai uno sbocco o un raccordo adeguato nel susseguirsi della narrazione.
Il risultato è un film privo di idee solide, incapace di dare forma compiuta alle intuizioni iniziali, che rimangono unicamente poco più che suggestioni.
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