Regia di Radu Jude vedi scheda film
Dracula (2025): locandina
43 TFF - FUORI CONCORSO
Un capitalismo in forma incontrollata e dilagante e un conseguente approccio selvaggio da parte di un pensiero consumistico che cannibalizza e rende insaziabile e capricciosa una massa che si muove solo per dar sfogo alla propria insaziabità fuori controllo, è la tematica portante del cinema impegnato ma nel contempo dissacrante e sarcastico che il geniale regista rumeno sta portando avanti con la sua nutrita creatività ed un lavoro a ritmo sostenuto.
Parlando di voracità e restando tra i miti di una terra spesso al centro di movimenti strategici in un contesto sempre molto vicino tra due continenti rivali e propensi ad osservarsi come Europa ed Asia, il personaggio locale reso mito da letteratura e cinema di Vlad l'impalatore, conosciuto come Conte Dracula o Nosferatu, a seconda delle differenti interpretazioni, non poteva proprio essere ignorato dalla sferzante ironia dello scatenato e sempre più irriverente Radu Jude.
Dracula (2025): scena
Dracula (2025): Radu Jude
Il modo di affrontare il mito spogliandolo di ogni epicità, commercializzandolo come un'attrazione funambolica o da sagra, spettacolino da ristorante sexy con interazioni a pagamento per un pubblico becero e facilone, poteva uscire solo dall'estero senza contegno del geniale cineasta rumeno.
Che suddivide in esilaranti capitoli come 1 Entropia
2 Nosferatu/Murnau
3 Hollywood
4 il ritorno a casa
e altre digressioni fuori controllo, il racconto della svendita e della fine di un mito.
Irriso, deriso, commercializzato a tranci per un pubblico ludibrio tutto concepito ed organizzato scientemente da ferree leggi di marketing a vantaggio di una massa ignorante, divenuta incapace di pensare ed agire senza farsi condizionare dai miti di un ocvidentalismo estremo ove ogni cosa si può comprare e fagocitare, consumare e gettare.
Dracula (2025): scena
Dracula (2025): scena
"I poveri dovrebbero estrarsi i denti da soli...".
La società di Jude è composta da una massa di "brutti, sporchi e cattivi" che agisce d'impulso, in cui un regista svende il mito del vampiro per costruire a tavolino un prodotto commerciale che possegga i requisiti per essere facilmente collocato sul mercato, usato, spolpato, fagocitato, masticato, distrutto.
È così che il mito del vampiro succhia sangue viene capovolto, trasformandolo da pericolo letale, affascinante, irresistibile, mortale, a fenomeno da baraccone al servizio di una massa informe ed affamata, pronta a spolparselo.
Dracula (2025): scena
Radu Jude se ne frega se il risultato del suo rutilante divagare finisce per stordire il pubblico con audaci digressioni, persino annunciate, sfrontatamente sguaiateved ed apparentemente fuori controllo, e di sbugiardare un mito, irridendo precedenti illustri versioni di grandi autori.
Anzi ci prova gusto e reitera.
Lo scopo del regista è delineare un limite, di fatto inesistente, che trascina da anni ormai la società fuori controllo verso un baratro di immoralità ed abbruttimento che paiono oltrepassare ogni limite ritenuto erroneamente invalicabile.
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