Regia di Elly Kenner, Norman Thaddeus Vane vedi scheda film
Questo "The Black Room", (girato nel 1981 ma distribuito successivamente), è probabilmente il titolo più ambizioso della intera lunga carriera, di Norman Thaddeus Vane. Un nume tutelare del genere horror e non di serie b americano, negli anni settanta è ottanta, poco o nulla conosciuto in Italia seppure abbia lavorato per dirne una, pure con Adolfo Celi. A vederlo per i primi 15' sembra un porno chic dell'epoca senza le scene porno, ma con le stesse situazioni e ambienti torridi, che rispecchiano il grande trasporto di Vane col riporto per la passera, e come dargli torto visto che poteva, basti dire che si era sposato a metà anni '60 con la modella sedicenne Sarah Caldwell, quando di anni ne aveva 38 e già un bel riportino.
Invece, pur tra molto torbido erotico d' atmosfera, è di genere reale un horror vampirico moderno, senza canini o voli di pipistrello e mantelli, ma efficace. Anzi, è come detto il film più raffinato di Vane, segnante il suo buon ritorno di alla regia (sebbene abbia condiviso la regia con la dilettante alla direzione, attrice Elly Kenner). "The Black Room" in sintesi racconta di un marito donnaiolo gran scopatore con la moglie e sempre durone, ma spesso disturbato dal tran tran famigliare e dai figli ragazzini, che nonostante una moglie fica e stuzzicante, porta le sue conquiste in uno spazio barocco illuminato da candele(la "Black Room" del titolo), che ha affittato sulle colline di Hollywood dopo aver visto un annuncio su di un giornale, ignaro che i proprietari – due lascivi fratello sorella(la topa asiatica imperiale Cassandra Gava) – lo stiano pure spiando. Proprio come ne "Il Bacio della pantera", i fratelli sono in qualche modo incestuosi e hanno bisogno di sangue umano per sopravvivere, quindi usando i loro stratagemmi erotici soprattutto per adescare le loro vittime. A parte il sanguinario senso di spaesamento e la bella nebbiosa atmosfera sulle colline tra le nuvole della villa in Mulholland Hills, questa situazione è pare realmente accaduta a Vane, come raccontato in "Nightmare USA"; durante il suo periodo di matrimonio in un attico, ha tradito la Caldwell, e fotografato, ripreso le sue superfregne amanti con una serie di servizi fotografici, centrati, artistici, ingroppandole dopo averle sedotte con il suo nome e la fama, in un luogo altrettanto voyeuristico. C'è come detto molto erotismo pornografico e bizzarro, visivamente molto inventivo e curato, in esibizione e bella mostra: in una scena, la sorella vampirica e il marito traditore si strusciano fra di loro e per la stanza, tutti pittati nelle facce e nei corpi con dei colori di guerra, ululando come dei sioux; in un'altra, un giovane Christopher McDonald (Shooter McGavin) guarda la sua ragazza che si fa chiavare dall'uomo sposato, per preparare la sua tesi universitaria (su cosa, non si riesce a immaginare). La sequenza migliore riguarda la fuga fallita di una vittima femminile dalla villa tutta realizzata come altre con un sapiente utilizzo tecnico della steadycam, che si trova in cima alla citata ripida collina in mezzo alla nebbia del primo mattino; la steady La insegue freneticamente attaccata assieme a lei, resa al massimo fotograficamente dal nuovo master della Vinegar Syndrome in HD del 2023. "The Black Room" come in particolare nella sequenza citata, è consolidato inoltre da una suggestiva colonna sonora synth elettronica, che Vane avrebbe riutilizzato anche successivamente.
C'è pure una giovane e ovviamente arrizzante al livello del travertino, Linnea Quigley, vittima sacrificale.
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