Regia di Jonathan Hensleigh vedi scheda film
Il primo film non era esattamente un granché, ma appunto tanto è robaccia di consumo fatta per fare titoli da mettere sulle piattaforme e senza più un perché alcuno. In uscita limitata in qualche sala nordamericana e delle Platee dei paesi in via di sviluppo, e poi confezionata direttamente per le suddette piattaforme con un Neeson ormai anziana versione superomistica di Dwayne Johnson, facciamone quindi un altro; tanto la moglie di Hensleigh è la potentissima Gale Ann Hurd e lui è specializzato in sceneggiature ridicole per blockbuster e anche no, da trent'anni, salvando solo in parte il suo "The Punisher" di venti anni fa e "The Bulletproof Man di quasi quindici. Perché mai gli dovrebbero venire ora, in mente nuove idee. Un pasticcio confuso dunque, effetti speciali terribili solamente in CGI da discount e a sproposito come dai finestrini della corriera nepalese per le escursioni sull'Himalaya, pessima sceneggiatura in cui le figlie cui hanno ucciso il padre a revolverate ridono giuggiolone e innamorate del bel ragazzo nepalese, cinque minuti dopo, sceneggiatura di Hensleigh ovviamente. La storia parla di un villaggio che non vuole una diga immensa frutto della speculazione e che inaridirebbe e stravolgerebbe la vita dell'intera valle, ma alla fine ne costruiscono una loro solo più piccola... E a quanto pare si può riparare un autobus che si è ribaltato su un fianco con un asse rotto, semplicemente scendendo da una montagna e prendendo un asse a caso da un altro relitto fra i tanti lì precipitarti nella scarpata per anni lì irrecuperabili e tutti arrugginiti, tirandolo su molto facilmente con degli argani fatti non si sa come, e in meno di due ore. E semplicemente imbullonandolo, in praticamente pochi minuti. I cattivi nepalesi che li inseguono sterotipati che più non si può potevano, avrebbero persino potuto raggiungerli quando avrebbero voluto troppe volte in tutto il film. Ah, e nche attraversare un tunnel imbottito di dinamite e superare la montagna in cui si trova il tunnel richiede esattamente lo stesso tempo. Anche gli autobus turistici sono antiproiettile e i vetri ritornano intonsi nella sequenza successiva come nulla fosse dopo essere infranti a centinaia di colpi di armi automatiche, e pure le gru sono utilizzate come armi automatiche.
E la parte migliore è stata quando hanno invertito la rotta dell'autobus su di uno strettissimo passo di montagna a strapiombo di migliaia di metri, in Nepal.
Tutto finto quasi nulla girato nel vero Nepal e a Kathmandu(dove è ambientato), ma in Australia. Come i citati fondali fuori dal bus, praticamente sempre -e vistosamente-, finti fatti al computer di oggi. Orrendi ma ormai nemmeno più citati dai "critici" di professione per non andare contro Prime, ergo Amazòn cioè la MgM che produce ed è sua proprietà-come scritto nel logo "An Amazòn Studios" del povero gloriosissimo leone che adesso nemmeno ruggisce piu, a dover mettere le sue zampe e produrre simile robaccia da consumo, rigorosamente vedendo ogni 60' lo schermo del cellulare.
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