Regia di John Hamburg vedi scheda film
Il metodico Reuben Feffer (Ben Stiller) è fissato con le statistiche. Un po’ perché di mestiere calcola i rischi delle assicurazioni che stipula, un po’ perché prima di buttarsi in una relazione ci pensa cento volte. Quando finalmente si decide a sposarsi, la moglie Lisa (lodi e lodi alla rossa Grace di Will e Grace, Debra Messing) lo tradisce senza vergogna la prima notte di nozze in luna di miele alla Hawaii. Sempre più demotivato, timido, igienista e insicuro per deformazione personale e professionale, Reuben viene sostenuto dallo strambo amico Sandy (Philip Seymour Hoffman, sempre una vittoria ogni sua ciclica comparsa), un attore fallito con un solo film giovanilista alle spalle di successo. Ma alla fine arriva Polly Prince (Jennifer Aniston, ancora benedicente il momento in cui si è sdoganata al cinema accettando di interpretare il successone Una settimana da Dio), ragazzetta esuberante e scapestrata con furetto cieco al seguito - un tempo sarebbe stato uno “sfigatto” - che, pagati i dovuti equivoci, scombussolerà la vita di percentuali di cui Reuben si è sempre nutrito.
Ovvero: come l’amore imprevisto si tramuta in una solida garanzia a vita. Prima, però, c’è un’ora e mezzo di fisicità, di gag spesso riuscite, di amenità farsesche e graffi veloci all’american way of life. Tutti elementi che la regia di John Hamburg, anche sceneggiatore del film assieme a Stiller ma entrambi già “strana coppia” che scrisse due fra le commedie più strappa-biglietto degli ultimi anni (Ti presento i miei e Zoolander, quest’ultimo diretto dallo stesso Stiller ma da noi distribuito con i piedi), serve a dovere miscelando risate a water intasati, goffaggini a scatenati balli latini, riscatti umani a improbabili arringhe. Non può chiedersi di più ad una commedia pensata e diretta da chi le commedie evidentemente le conosce bene per un pubblico cresciuto a pane e Friends. Difatti la ex-Rachel Aniston non sfigura ed è briosa quanto basta, l’ebreo Stiller fa ormai simpatia solo a guardarlo e c’è anche il gigionico Alec Baldwin ingrassato e cinico. Produce Danny DeVito. No, non può chiedersi di più. Lo avremmo fatto, ma non lo faremo. E’ pur sempre una commedia. Garbata e colorata.
Francesco de Belvis
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta