Regia di Paolo Sorrentino vedi scheda film
Perchè 'La Grazia', non solo coprolalica di Sorrentino, diverte?
‘Questa non è una cena! E’ un'ipotesi’.
Così esordisce Cocò Valeri.
Amica del cuore.
Compagna di banco fin dai tempi del Liceo del Presidente della Repubblica Mariano De Santis, attorno a cui ruota la vicenda, è ora nota critica d’arte, in sovrappeso di 22 kili. Che Sorrentino idealizza e costruisce pensando ad un'amica di classe che non ha mai avuto.
Interpretata brillantemente e senza remore da Milva Marigliano, rivelazione non solo teatrale che, innanzitutto è scontenta della parca cena in una sua visita al Quirinale, essa scompiglia le carte e ri-anima il Presidente depresso (Toni Servillo).
Cocò è un pò così, come fece Dadina - il personaggio acondroplasico indimenticabile - ne La grande bellezza, dall'alto della sua 'statura', più morale che fisica risvegliando moralmente e psicologicamente un fragile Jep Gambardella.
Qui Coco non le manda certo a dire e le carte le da perlopiù ironiche.
Pesantemente coprolalica, minacciando di bruciare tutti i musei, diviene già e subito icona.
In un asset che stando al decalogo di Kiewlowski, vagamente biblico, a cui Sorrentino fa eco, la Grazia in realtà nel sottotesto narra di etica, politica, morale, amore.
Oltre che di parolacce e di perdono!
Che va notoriamente, dato dopo, come sostiene Guè Pequeno, autore dei testi originali e cantante nel film. Come nella vita.
Con una fotografia più delabrè del solito, un sound design cristallino e curato, scelte musicali sofisticate, come l’ipnotica Surf and ride, il main theme che ricorre in tutto il film, ispirata da un trend divenuto virale (anche nel telefonino di Sorrentino) con il suo conseguente balletto su Instagram, il regista napoletano, come farebbe la sua città, passa dal serio al faceto in un lampo.
Innesta la musica tecno, dance, hip-hop per falciare i momenti di peso, come un giardiniere con un tagliasiepi elettrico.
E, cosi facendo, sdrammatizza.
Gestisce poi temi come la violenza sulle donne, l'omicidio, l'eutanasia, i cavilli legali, la triste vita di giuristi senza amore perché perduto o mai provato, con la stessa frivolezza con cui un surfista cavalcherebbe le onde finte del 'wake surf" a Cancun.
E nella sua eterna leggerezza 'La grazia' fa riflettere, innanzitutto i politici e rappresentati governativi spesso ignari della realtà, mai da loro vista da vicino, a cui dedicheremmo volentieri una proiezione privata.
Senza la gravità terrestre.
Come l'astronauta - l'ignaro ingegner Giordano in orbita - che perde una lacrima, la raccoglie e ne sorride.
E, di Grazia spegnete il Polo Nord racchiuso in una cella frigorifera, in Sala Darsena.
Sorge il dubbio che i 4 minuti di Standing Ovation stasera in Sala Grande, siano fatti anche per riscaldarsi.
Complimenti al casting di Annamaria Sambucco, ruolo fondamentale in un film ma spesso sottovalutato
Paolo Sorrentino con il film La grazia ritorna a raccontare i meandri della politica italiana. Però rispetto a lavori precedenti come Il Divo o Loro, sceglie un tono più contemplativo. E anche ironico. Al centro del film, una figura immaginaria: il Presidente della Repubblica Mariano De Santis, interpretato da Toni Servillo, ormai suo attore feticcio, qui nei panni di un Capo di Stato ormai prossimo alla fine del suo mandato.
Ribattezzato dai media “Cemento armato” per la sua rigidità e prudenza istituzionale, De Santis vive in una solitudine composta all’interno del Quirinale. E' segnato dal lutto per la moglie scomparsa e da un progressivo distacco emotivo dal ruolo pubblico. Lontano dai riflettori, ascolta hip-hop, riflette sulle scelte fatte e si prepara a quelle imminenti. Due provvedimenti di grazia e una legge simbolica destinata a definire il senso ultimo del suo incarico.
La grazia è un film che segna l'eterna crasi collaborativa tra Sorrentino e Servillo. Offre uno sguardo insolito sul potere, la sua fragilità, la sua dissoluta comicità.
“Una storia d’amore”, come l’ha definita il regista.
Ottimo e libero il casting tra cui, oltre alla già citata Milvia Marigliano, ricordiamo anche il cameo del bravo attore teatrale Tommaso Amato, entrambi provenienti dal Filodrammatici di Milano.
'La Grazia' inaugura la 82° Mostra del Cinema di Venezia. Scritto e diretto da Paolo Sorrentino, è un film Fremantle. E' prodotto da The Apartment, da Numero 10 e da PiperFilm. Distribuirà il film in Italia. MUBI detiene i diritti mondiali del film, esclusa l'Italia. The Match Factory gestisce le vendite internazionali.
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