Regia di Paolo Sorrentino vedi scheda film
La grazia (2025): locandina
VENEZIA 82 - FILM DI APERTURA DEL. CONCORSO
È stata la mano... del Presidente, a scegliere a chi dare la grazia.
Ma anche a scegliere di promulgare, finalmente, dopo molti timori e ripensamenti, una presa di posizione ufficiale sull'eutanasia, attraverso la promulgazione di una legge ad hoc tanto attesa, ma ancora tanto temuta per i dibattiti che può creare, e gli attriti con la Chiesa ed un suo Papa nero e dal grigio capello rasta, con cui il Presidente è solito confidarsi.
Ed il primo a temere tutto ciò è proprio Mariano De Santis, giunto alle soglie del suo semestre bianco, conscio di stare per lasciarsi dietro la maggior parte di quei poteri che, in ogni caso, avrebbe fatto di tutto pur di non esercitare: come quello di sciogliere le Camere. Davanti allo spettatore si presenta un uomo che si avvicina ai settanta, vedovo (come la maggior parte dei nostri ultimi Presidenti della Repubblica), malinconico, solo.
Mariano è un giurista puro, uomo prudente, sempre indeciso se un suo intervento, o un non intervento, potrà lasciargli strascichi negativi piuttosto che il suo contrario.
La grazia (2025): Toni Servillo
È un uomo del compromesso, un tipico democristiano del '900, colto e cauto, che riflette molto e spesso non agisce, o lo fa sottotono.
De Santis ha una figlia avvocato preparatissima che fa anzitutto le veci di quella first lady che il destino ha avuto portarsi via prima del marito, lasciandolo solo, malinconico, e con un cruccio che lo attanaglia da decenni: con chi l'ha tradito la corsorte circa quaranta anni prima?
Una smargiassa, spiritosa, brillante sua vecchia amica di studi, tal Coco Valori, critica d'arte che brucietebbe i musei, ne conosce le dinamiche, ma giura di non volergliene parlare.
Mariano De Santis è una crasi scientifico matematica che coniuga il Cossiga pre-picconate al saggio e prudente Mattarella che oggi tutto un Paese si tiene stretto nel suo secondo mandato in stato avanzato, senza osare pensare al dopo.
E La Grazia, che vede tornare in regia un Paolo Sorrentino in gran forma, tra arguzia, ironia, dialoghi brillanti dai risvolti talvolta sin irresistibili (ciò accade sicuramente ogni volta che entra in scena Coco, interpretata con arguta veracia da una strepitosa Milva Marigliano), musica tecno mista al rap tenebroso di Gué Pequeno, cantante segretamente ammirato dal Presidente, è un film maturo, sagace, ben scritto.
Un film pieno di grazia, appunto.
La grazia (2025): Toni Servillo
La grazia (2025): Anna Ferzetti
Toni Servillo, alla sua ennesima collaborazione con Sorrentino, è così sempre sul pezzo che non può forse più stupire nella sua impeccabile performance, ma contribuisce in modo enorme alla riuscita dell'opera.
Nel cast si ammira anche una ispirata Anna Ferzetti, che interpreta una figlia devota, maestrina secchiona ma preziosa per un presidente che la utilizza con amorevezza e gratitudine più come tutela concreta per i propri interessi in gioco, evitando con lei di andare incontro ad imbarazzanti passi falsi giuridicamente imperdonabili, che come semplice first lady da accompagnamento legata a cerimoniali d'etichetta.
Paolo Sorrentino dirige un film equilibrato, scritto con arguzia, ma anche con molta eleganza, che mette da parte qualche vezzo a rischio di manierismo, talvolta presente in diverse opere precedenti, raggiungendo un equilibrio stilistico e di regia che ne celebra e conferma una piena e raggiunta maturità artistica compiuta.
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