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The Conjuring: Il rito finale

Regia di Michael Chaves vedi scheda film

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Marco Poggi

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La recensione su The Conjuring: Il rito finale

di Marco Poggi
7 stelle

I Warren, che s'interessano di casi che riguardano il sovrannaturale, aiutano una famiglia della Pennsylvania alle prese con uno specchio maledetto, collegato anche alla loro figlia, che si presenta a casa con il fidanzato. Un film che parte lento ma che, quando inizia a ingranare come si deve, fa saltare lo spettatore dalla sedia.

I Warren, una coppia che s'interessa di casi che riguardano il sovrannaturale, il paranormale e l'esorcismo, aiutano una famiglia della Pennsylvania alle prese con uno specchio maledetto, collegato anche al passato di questi stravaganti esorcisti e alla nascita della loro figlia, che, ad inizio film, si presenta a casa con il fidanzato, un giovane che ha lasciato la polizia. Un film dell'orrore dal sapore vintage, perché è ambientato nel 1986, con un prologo, in un ospedale, nel 1964, che parte lento ma che, quando inizia a ingranare come si deve, fa saltare lo spettatore dalla sedia (appaiono improvvisamente laghi di sangue che esondano, dai lavabi della cucine - un classico che funziona sempre, non importa se la sostanza rossastra esca fuori dai lalabi, o dagli ascensori degli alberghi, come accadeva in "SHINING" -, bambole agghiaccianti che compaiono, nell'ombra, di tanto in tanto, sedute sopra una sedia a dondolo - altro classico, altra cosa che funziona sempre, specie quando questi pupazzi sono costruiti bene e quindi fanno davvero paura, appena li vedi -, impiccati, fantasmi che compaiono, improvvisamente, lungo la strada - come faceva anche il nostro Lucio Fulci, nei sui film dell'orrore -, specchi che prendono vita, "volano" e girano su sé stessi, esorcisti senza abiti talari, che affrontano coraggiosamente, l'ignoto, con in mano la Bibbia e la loro incoccalbile fede in Dio, eccetera). Ultimo capitolo di una saga di successo (la prima che mi sono guardato di questo franchise, ma che sembra abbastanza facile da seguire, anche come capitolo a sé stante), ispirato a una storia vera (interessanti i filmati d'epoca dei veri esorcisti, che si vedono a fine film). Buona la prova degli attori. Qualche lungaggine di troppo, prima si risolveva tutto e alla grande in 90/100 minuti.

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