Regia di Darren Aronofsky vedi scheda film
Quando il pulp noir si mescola col drammatico grottesco firmato Darren Aronofsky.
UNA SCOMODA CIRCOSTANZA – CAUGHT STEALING.
Dopo un buon The Whale Darren Aronofsky torna dietro alla macchina da presa con un’opera insolita dalla sua filmografia visto un approccio più pulp comedy in un contesto noir drammatico e su soggetto e sceneggiatura di Charlie Huston, autore del libro A tuo rischio e pericolo dal quale è tratto il film.
Una scomoda circostanza - Caught Stealing (2025): Austin Butler
A New York del 1998 Hank, gestore di un bar ed ex promessa del baseball, vive le sue giornate servendo da bere e seguendo le partite di baseball insieme alla sua fidanzata e paramedico Yvonne. Una notte rientrando in casa Russ, il vicino di casa di Hank, deve partire urgentemente per Londra e chiede a lui di badare a Bud, il suo gatto. Il giorno dopo mentre sta’ rientrando alla porta di fianco irrompono due malavitosi russi chiedendo di Ross e malmenano brutalmente Hank fino a ferirlo seriamente. Due giorni dopo esce dall’ospedale, sfiora un altro incontro coi due russi a casa sua e decide di chiamare la detective Ross della squadra narcotici. Questa gli rivela che il suo vicino Russ spacciava per conto dei fratelli chassidisti Drucker, ancor peggiori dei due malavitosi russi e che doveva loro dei soldi e gli consiglia di tenerla informata su eventuali sviluppi. Di lì in poi verranno fuori ritrovamenti, intoppi, inseguimenti, tragedie, rivelazioni e ribaltamenti inaspettati.
Una scomoda circostanza - Caught Stealing (2025): Liev Schreiber, Austin Butler, Vincent D'Onofrio
Con una lunga carrellata verticale con allargamento di campo durante una battuta a baseball già Aronofsky si fa riconoscere dimostrando che anche su commissione riesce a dirigere con buona perizia. Ci aggiunge un buon uso di musica post punk anni ’90, diversi movimenti di macchina in piani sequenza, inquadrature appunto dai campi ristretti ai campi larghi e viceversa, ottimi primi piani, sequenze oniriche, una fotografia accesa in stile urban, varie scene violente con sparatorie ben girate e un buon montaggio. Eppure in alcuni frangenti ed intrecci i toni sanno essere molto leggeri ed ironici, in particolare seguendo alcuni personaggi grotteschi e il gatto. Un cast eccellente con un Austin Butler in parte, Zoe Kravitz sempre bellissima, Matt Smith in tenuta punk, ma non troppo sopra le righe, dei quasi irriconoscibili Vincent d’Onofrio e Liev Schreiber e una splendida Regina King. Più un cameo di una famosa attrice di Lynchiana memoria.
Una scomoda circostanza - Caught Stealing (2025): Matt Smith, Austin Butler
La storia è forse il classico racconto di svariate circostanze, soprattutto quella del primo incontro tra i russi e Hank dalla quale parte il film, dove il modo in cui vengono affrontate e/o risolte portano a conseguenze che plasmano gli esiti. E nel caso di Hank le circostanze scomode iniziano ben prima come viene mostrato nei flashback del suo passato tragico e che lo hanno portato ad essere quel che è, un barista coi sogni infranti che rimane fermo allo status quo finché appunto non gli si presentano delle occasioni, da una bella scopata a un organo spappolato. Almeno è questo che in parte racconta il film grazie alla sottotrama con Yvonne, passando poi per situazioni quasi improbabili, a volte tese e a volte veramente violente, grottesche, anche divertenti e un paio di colpi di scena inaspettati. I personaggi funzionano più o meno tutti e grazie a loro vengono incastonati più pezzi al puzzle fino ad un finale discreto.
Una scomoda circostanza - Caught Stealing (2025): Zoë Kravitz, Austin Butler
A volte però alcuni personaggi quando sembrerebbero cominciare a diventare interessanti rimangono più o meno abbozzati, la scelta della sbronza porta sì ad un intreccio che torna, ma è troppo buttata lì vista la situazione di Hank e infine una sparatoria in un locale nell’ultimo atto e fin troppo sopra le righe.
Una scomoda circostanza - Caught Stealing (2025): Regina King, Austin Butler
Sicuramente non tra i migliori di Aronofsky, ma perlomeno non la butta completamente di fuori tra retoriche inutili e barocchismi estremi, pomposi e con poca sostanza mettendoci al loro posto delle leggerezze senza prendersi troppo sul serio.
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