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Una scomoda circostanza - Caught Stealing

Regia di Darren Aronofsky vedi scheda film

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La recensione su Una scomoda circostanza - Caught Stealing

di Andreotti_Ciro
5 stelle

La vita di un’ex promessa del diamante, super tifoso dei San Francisco Giants e pieno di risentimento per quello che gli è accaduto, sono alla base dell’ultima pellicola di Darren Aronofsky, regista capace di esplorare l’animo umano, suoi sia The Whale (id.; 2022) che The Wrestler (id.; 2008). Per questa volta il regista originario di New York opta per una pellicola piena di azione e adrenalina, basata sul thriller d’esordio di Charlie Huston, presente anche come sceneggiatore: A tuo rischio e pericolo (A Dangerous Man; 2006); giocata sull’equivoco dell’uomo giusto nel luogo sbagliato. Austin Butler divenuto celebre per il ruolo di Elvis Presley, nel film del 2022 (Elvis; 2022) diventa fra le mani di Aronofsky protagonista assoluto del film, il cui soggetto e la sceneggiatura sono semplici e capaci di catalizzare l’attenzione degli spettatori più addomesticabili. Perché alla fine il nono lungometraggio di uno dei registi di culto, più trasversali e divisivi, di questi ultimi anni, è un modo sia per allontanarsi dai lavori precedenti, prendendosi una pausa fatta di puro divertimento. Sia per confermare quanto già visto in precedenza: causa i continui flashback che tormentano Hank con il ricordo di un incidente stradale che ne ha cambiato destino e sogni, sia notturni che futuri. A questo si aggiungono cattivi stereotipati che vanno dai mafiosi russi a criminali ebraici. Dai poliziotti corrotti, a Punk dediti allo spaccio, fino a fiumi di sangue degni delle mattanze firmate da Quentin Tarantino. A parte Butler, menzioni sia per Vincent D’Onofrio, che pare essersi affezionato ai ruoli da villain dopo il ruolo di Kingpin in Daredevil (id.; 2015 – 2018), per Griffin Dunne e per Zoë Kravitz.

 

Per il resto la pellicola stenta a decollare e un finale prevedibile la rende perfetta per trascorrere semplicemente circa due ore rilassanti senza particolari pretese. Per il futuro ci aspettiamo che Aronofsky propenda per pellicole maggiormente introspettive che non si limitino quindi a un semplice divertissement.

 

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