Regia di William Peter Blatty vedi scheda film
Di tutti i film fatti sulla scia del primo "L'esorcista" del 1973, questo è probabilmente il migliore.
Nonostante il titolo esiste solo un esile punto di contatto nella trama tra questo film e il classico di William Friedkin del 1973. Un punto di contatto più sostanzioso consiste piuttosto nel fatto che il regista di questo film, William Peter Blatty, è l'autore del libro originale da cui fu tratto il primo film. Qui Blatty è regista e autore della sceneggiatura, basata sul suo romanzo del 1983 Legion (uscito in Italia col titolo Gemini Killer).
Al centro della vicenda non più una giovane ragazzina posseduta ma una serie di delitti che sconvolge la vita della città di Georgetown e che sembrano essere collegati a un assassino che però è morto da anni. La soluzione del mistero è chiusa nelle stanze di una clinica psichiatrica...
Lento e inquietante L'esorcista 3 è un horror diciamo di vecchio stampo, che sfocia nel teologico, senza per questo perdere in quanto a tensione. Blatty confeziona un'opera molto inquietante e d'atmosfera, aiutato dalle intense performance di tutto il cast, capitanato dal veterano George C. Scott. Nella parte finale c'è più spazio per gli effetti visivi, curati dalla Dream Quest Images.
La produzione Morgan Creek decise di inserire nel titolo la parola esorcista anche se nè il romanzo nè la sceneggiatura presentavano esorcismi di sorta. Dopo che le riprese principali furono completate i produttori decisero che ulteriori scene dovevano essere scritte e poi aggiunte nel film per renderlo un sequel più riconoscibile del primo The Exorcist. L’ultimo parte del film dunque fu interamente rifatto, con l’inserimento di un nuovo personaggio, Padre Morning, e di una scena di esorcismo che costò all'epoca la non indifferente cifra di quattro milioni di dollari. Del film esiste un Director's Cut in cui la scena dell'esorcismo è assente, proprio perchè fu imposta dalla produzione.
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