Regia di Petra Biondina Volpe vedi scheda film
Heldin ( eroina, nel senso di Giovanna D'Arco ) è il titolo originale del film, appena visto in lingua originale ( tedesco/svizzero-tedesco ).
Dopo la Sala Professori la Benesch, chiamata Floria nel film, è la protagonista, bravissima, anche di questo, dove interpreta un personaggio abbastanza simile a quello del film scolastico del 2023.
Stavolta l'ambiente è quello ospedaliero, e la nostra eroina verrà seguita per 1 ora e mezza dalla telecamera mentre è impegnata freneticamente, come una pallina di flipper, ad occuparsi di decine e decine di situazioni che riguardano la quotidianità del suo reparto, ma che vanno molto oltre il ruolo che dovrebbe svolgere. Non c'è infatti "solo" da preparare flebo, somministrare farmaci, spostare letti con pazienti da una sala all'altra, gestire i turni tra colleghi, addestrare i nuovi tirocinanti.....ma c'è da lavorare sul piano psicologico sui malati, evitando di farli precipitare nella disperazione, in caso di diagnosi nefasta, curare i rapporti con i parenti/visitatori, rispondere al telefono che squilla in continuazione, Devastante.
Il film sottolinea che il sovraccarico di lavoro è causato della mancanza di organizzazione e disponibilità di personale sanitario, in Svizzera, Zurigo, Basilea, dove si svolge il film. Magrissima consolazione : come da noi, quindi ?
Floria ce la metterà tutta per essere d'aiuto a tutti quanti, mantenendo una linea professionale rigorosa ed elargendo doti umanitarie in più di un'occasione, ma rischierà più volte di crollare sotto il peso delle incombenze.
Durante la visione viene da chiedersi : dopo un inferno del genere sul posto di lavoro, come si potrà organizzare una vita extra lavorativa decente ?
Non sapremo nulla del privato dI Floria, se non che ha una figlia avuta da una relazione finita ( male ? ).
Il film è quasi un documentario sulla professione infermieristica, nessuna concessione allo spettacolo, forse solo nella scena dell'orologio si sconfina dalla realtà.
Non si descrivono i vertici dell'ospedale, niente manager, direttori, nè baroni. Qui è dato risalto a chi combatte in trincea contro carenze, inefficienze, disorganizzazione della struttura cui appartiene, raccogliendo un probabile magro stipendio, e rancori di pazienti e parenti.
Qualche sprazzo di umanità e di sentimenti forti si aggira tra malati, infermieri, parenti. Ma la morte è sempre presente in questo film e diventa protagonista principale al pari della Benesch. Una sola risata, ma la fanno, istericamente, le 2 colleghe infermiere e alla quale lo spettatore non aderirà. .
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