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A Working Man

Regia di David Ayer vedi scheda film

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La recensione su A Working Man

di barabbovich
6 stelle

Levon Cade (Statham) ha detto addio da tempo al suo passato nelle squadre speciali dell'esercito britannico. Ora vive negli Stati Uniti (non si sa bene come sia finito lì: forse un Erasmus militare), è vedovo, dorme nel pick-up, ha una figlia a carico e lavora come capocantiere per una ditta di costruzioni che è diventata la sua nuova famiglia. Quando la bella figlia del capo (Rivas) viene rapita da alcuni brutti ceffi con l'accento vagamente slavo (la mafia russa, naturalmente), Levon si trasforma in una furia vendicatrice e fa quello che sa fare meglio con qualsiasi tipo di arma (meglio se a mani nude): spaccare teste, con grande efficienza e zero ironia.
Siamo chiaramente in territorio Statham movie: il nostro eroe è rasato, duro, solitario, atletico e parla come se stesse sempre per dire "bloody hell". Lo schema è classico: uno contro tutti, tanti cadaveri, morale al suo nadir. Solo che qui la sceneggiatura è stata scritta da Sylvester Stallone (vero mentore di Statham) e poi rimaneggiata da David Ayer. L'intenzione era probabilmente quella di costruire un nuovo Rambo proletario - e ci sono riusciti, almeno sul piano patrimoniale: Levon possiede solo sua figlia, un amico cieco, il pick-up e un'abilità smisurata nell'infliggere dolore. Tratto da un romanzo di Chuck Dixon, noto autore di fumetti hard-boiled, il film cerca di essere una sorta di Equalizer versione working class, ma senza Denzel e con molta meno classe. L'azione è prevedibile, gli stunt passabili, lo sviluppo narrativo al minimo sindacale (ma c'era da aspettarsi che la mafia russa si rifacesse sulla piccola, e invece…) il resto è routine muscolare e fracassona. Eppure, nonostante la sceneggiatura che rasenta l'anemia e il numero di morti in tripla cifra, c'è qualcosa di rassicurante in questa coreografia di botte e vendetta: il cervello si spegne, il testosterone sale, l'incredulità vola via. Chi cerca complessità, girare al largo. Ma se volete sapere com'è la vita di un operaio con il cuore spezzato e l'addestramento letale, A Working Man è il vostro film. Solo evitate di contarvi i morti: potrebbe servirvi una calcolatrice.

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