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The Things You Kill

Regia di Alireza Khatami vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su The Things You Kill

di alan smithee
6 stelle

 

locandina

The Things You Kill (2025): locandina

CINEMA OLTRECONFINE

"Tues la lumière.... "

Ali è un professore di letteratura trentenne di origine iraniana, che insegna classici occidentali a studenti distratti e poco concentrati, accorgendosi che la vita attorno a lui, appena ritornato in patria dopo aver vissuto in Usa, sta iniziando a precipitare nella follia e nella violenza. Sua moglie inoltre desidera più di ogni altra cosa un figlio, ed il fatto che la donna non riesca a rimanere incinta, risulta essere causato da un problema di scarsa fertilità degli spermatozoi del professore.

Ali inoltre trova difficile e sgradevole rapportarsi col padre, uomo greve che tuttavia forse il professore non conosce a fondo, ma disprezza apertamente, a prescindere.

Al contrario l'uomo è legatissimo alla sua anziana e malandata madre, inferma, costretta a letto, necessitando cure costanti che suo marito non le fornisce, incurante e greve come si presenta.

Hazar Ergüclü, Ekin Koç

The Things You Kill (2025): Hazar Ergüclü, Ekin Koç

La morte della donna in circostanze poco chiare, finisce per condurre Ali verso una spirale di violenza senza fine, iniziando a pensare che la donna sia morta non per cause naturali, ma per colpa di un'azione sconsiderata del padre.

Desideroso di scoprire una verità che già pensa di conoscere, Ali inizierà ad aprire gli occhi sulle verità che si annidano in famiglia.

Con la complicità di un inserviente addetto alla manutenzione del giardino, il professore finirà per esporsi a situazioni criminose da cui uscire sarà davvero complesso e rischioso.

Ekin Koç

The Things You Kill (2025): Ekin Koç

Il regista iraniano Alireza Khatami, noto ed apprezzato per i suoi precedenti Oblivion Verses (presentato in sezione Orizzonti di Venezia 2017) e Kafka a Teheran (Visto a Un Certain Regard, in Cannes 2023), dirige un thriller intimista incentrato sulle nevrosi di un uomo senza via di scambio, soggiogato da apparenze che non riesce a sopportare (i modi di fare violenti di un padre insensibile, in particolare), ed un senso di fragilità, nonché di vera e propria, letterale impotenza a far fronte ad un suo ruolo di procreatore, negato dalle crudeli circostanze psico-fisiche.

Il film studia le dinamiche delle errate interpretazioni che, a volte, le apparenze erroneamente suggeriscono, e si presenta come un sofisticato ed a volte sin troppo evasivo thriller dai contorni enigmatici girato tecnicamente piuttosto bene e percorso da prove attoriali credibili e pertinenti.

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