Regia di Piotr Szulkin vedi scheda film
Ga-Ga: Glory to the Heroes (1985): locandina
MUBI
In un consueto (per l'autore del film, il polacco Piotr Szulkin) futuro distopico, Scope è un orgoglioso ed indomito prigioniero che viene scelto come "volontario" per esplorare pianeti remoti, in cambio di una paventata libertà. L'uomo verrà inviato su un pianeta di nome Australia-458, ma, appena giunto, scopre che la sua libertà è legata a una morte brutale, tramite la feroce tecnica medioevale dell'impalamento, destinata ad essere trasmessa in diretta per il piacere degli abitanti del pianeta. Accusato di uno stupro di una vivace minorenne, in realtà già sfruttata come prostitute, l'uomo se ne innamorerà, motivandosi a cercare una via di salvezza per entrambi.
Anticipatore di saghe di successo e blockbuster di riscontro planetario come l'americano Hunger Games ed il suo rivale coevo nipponico Battle Royale, Ga-Ga è un'allegoria satirica, scanzonata e grottesca del progetto coloniale europeo, nonché una rivisitazione satirica ed irriverente della Passione di Cristo, attraverso cui l'eccentrico cineasta provvede a chiudere la sua ammirata e folle "tetralogia dell'apocalisse", che comprende i notevoli Golem (1980), La guerra dei mondi (1981)e O-bi, O-ba: La fine della civiltà (1984).
Interpretato nel ruolo da protagonista dal noto attore Daniel Olbrychski, il film ritrova, seppur in un ruolo secondario, l'altro celebre attore polacco Jerzy Sthur.
Anche stavolta lo stile stravagante è sovraeccitato tipico del cinema di Szulkin si caratterizza da dialoghi arguti, sopra le righe, spesso deliranti, pieni di nonsense divertente, se non esilarante, che definiscono la pochezza di una umanità agonizzante o regredita quanto a senso civico, mostruosa nella sua capacità di approfittarsi del prossimo, egoista, prevaricatrice, tossica come l'ambiente da lei stessa avvelenato, che sconta una pena inesorabilmente autoinflitta che condurrà ad una fine che essa stessa merita più di ogni altra evenienza.
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