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Bugonia

Regia di Yorgos Lanthimos vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Bugonia

di obyone
8 stelle

 

Aidan Delbis, Jesse Plemons, Emma Stone

Bugonia (2025): Aidan Delbis, Jesse Plemons, Emma Stone

 

Venezia 82. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica.

Le api di Aristeo stanno morendo una dopo l’altra. Interpellato il dio Proteo, il pastore scopre di aver casualmente provocato la morte della ninfa Euridice. Gli dei lo puniscono per l’insolenza ma la madre di Aristeo lo convince a sacrificare quattro tori per ottenere il perdono. Il rito impietosisce le divinità, così dalle carcasse degli animali offerti in sacrificio si eleva uno sciame di api. La vita si perpetua spontaneamente senza soluzione di continuità. È la Bugonia.

L’episodio viene raccontato da Virgilio nelle "Georgiche" e da Ovidio nei “Fasti”. Ma è una credenza popolare che risale alle origini della mitologia stessa.

Yorgos Lanthimos torna, dunque, alle origini della propria cultura, quelle che avevano ispirato “Il sacrificio del cervo sacro” tratto dall'Ifigenia di Euripide. “Bugonia” non è rivolto al passato e non è una rappresentazione del mito. Da esso, per altro, prende spunto per parlare del presente e cingere in un unico abbraccio la cultura occidentale e quella orientale. “Bugonia”, infatti, prende le mosse dal film di Jang Joon-hwan, “Save the Green Planet”, uscito nelle sale coreane nel 2001, di cui è, sostanzialmente, un remake.

 

Aidan Delbis, Jesse Plemons

Bugonia (2025): Aidan Delbis, Jesse Plemons

 

La CIO di una potente industria farmaceutica viene presa in ostaggio da un duo male assortito di complottisti, lo svalvolato Teddy e l’ingenuo cugino Don. Teddy crede che la donna sia un'extra-terrestre ed è sicuro che la costante riduzione delle proprie api dipenda dall’azienda che la donna amministra con successo.

“Bugonia” è tutto e ancora di più. Thriller, commedia nera, sci-fi, autentico e puro divertissement dai toni grotteschi e intelligentemente naif.

Jasse Plemmons è perfetto nelle braghe dell’americano di provincia che vive una piena e consapevole aurea di sociofobia. La sua condizione l’ha portato a ridurre al minimo i contatti umani. Inebetito, egli stesso, dai farmaci che disprezza, il nostro protagonista si è infilato in un tunnel cieco di complottismo e abnegazione verso ideologie strampalate. Ridotto ad uno zombie consapevole e catatonico, l’apicultore è l’esatto opposto della dea che tiene prigioniera.

Michelle Fuller (Emma Stone) è brillante, ossessionata dalla forma fisica, intelligente. Infallibile mentre tratta con i due avanzi che l’hanno spalmata di crema e rapata a zero per impedirle ogni forma di contatto con l’astronave madre.

Teddy è l’umanità fragile ed ignorante che si aggrappa a qualsiasi cosa pur di sopravvivere alla propria miseria mentre Michelle è l’arroganza che ha costretto in ginocchio la maggioranza, creando la propria smisurata ricchezza a spese degli altri.

Nel mezzo c’è il povero Don (Aidan Delbis), confuso e inebetito dalla sicurezza manifestata dei due contendenti. Don è il cittadino americano medio, spesso incapace di elaborare le informazioni ricevute. Sempre in posizione di svantaggio, deve fidarsi delle “verità” dei fanatici o di quella dei potenti. Nell'indecisione egli non sa contro chi "sparare" finendo per nuocere a sè stesso.

 

Jesse Plemons

Bugonia (2025): Jesse Plemons

 

Il film di Lanthimos tocca moltissimi temi. È una riunione che presenta una nutrita quantità di punti all’ordine del giorno. Una scaletta che vorrebbe discutere dei risultati del capitalismo sulla provincia americana, del fallimento dei modelli economici, dell’abuso dei farmaci, degli effetti devastanti dell’uomo sul clima e sull’ambiente, dell’emarginazione sociale. Lanthimos lascia parecchie bricioline a segnalare il cammino. Butta qua e là osservazioni interessanti sul mondo di oggi e sulla profetica evoluzione che lo vede pronto a collassare. Il nostro mondo sta pian piano morendo come l’alveare del pastore Aristeo? Dio, impero andromediano o madre natura porranno fine ai nostri vaneggiamenti, alla nostra sete di potere e ricchezza? La risposta a tale domanda non è affatto scontata, ma è certo che stiamo mettendo del nostro per scatenare una possibile rappresaglia del pianeta o di chi ci avrebbe creato a propria immagine. Il nostro sacrificio alla creazione, del resto. è ben lungi dall'essere pronto sull'altare degli dei. La profezia, secondo qualcuno, è vicina ad avverarsi. L'evoluzione, per prima, ci ha insegnato che tutto è possibile. Il cambiamento è vita.

Ci rimane un unico e stimolante dubbio. Dalla carcassa morente del nostro habitat un nuovo sciame di api riuscirà a prendere il volo? Il pianeta, gli alieni o Dio che si voglia commetteranno nuovamente lo stesso pietoso errore di ricreare la vita laddove noi stessi, esperimento geniale ma imperfetto e incurabile, abbiamo provocato l'estenzione di massa?

Emma Stone, alla quinta esperienza con Lanthimos è meravigliosamente pelata, cinica e divertente. Jesse Plemmons è la quintessenza delle contraddizioni del cittadino americano che crede nei complotti delle grandi industrie ma lavora per loro. Aidan Delbis è la sorpresa. Il suo Don è tenero e sperduto come la maggior parte di noi.

È doverosa una menzione speciale alle luci giallo-rosse di Robbie Ryan, alle architetture del premio Oscar James Price e alle musiche che contribuiscono alla creazione di un atmosfera screziata dalla contaminazione dei generi. La forma è sofisticata ed ossessivamente perfetta come in ogni film del maestro greco che nel finale si lascia andare alla moltitudine di colori e alla creatività che lo rende imperatore andromediano del cinema contemporaneo.

 

Emma Stone

Bugonia (2025): Emma Stone

 

 

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