Regia di Scott Derrickson vedi scheda film
Produzione Blumhouse quindi si sa già bene cosa aspettarsi, al massimo la medietà più seriale, è maggiormente ricercato nel voler ottenere uno stile riconoscibile dal primo capitolo, pur cambiando persino il genere(dal thriller-horror su di un serial killer del film tre anni fa, all'apertamente e arrischiato fantastico, di questo N°2), rispetto alla norma degli horror di oggi realizzati all'interno dell'industria o solo fintamente-come buona parte-, "indipendenti". La regia di Derrickson se paragonata ad esempio ad un inetto come David Gordon Green o Luc Besson, è come sempre di un buon livello horror, ma il saccheggio dichiarato e ricercato più che la "rielaborazione" , di intere sequenze da "Nightmare-Dal Profondo della notte" (Nightmare on Elm Street)(1984), Wes Craven, e "Nightmare 3- I Guerrieri del Sogno"(Nightmare on Elm Street 3-The Dream Warriors) (1987) di Chuck Russell, è evidente. Oltre che una ambientazione gelida e innevata con tanto di lago ghiacciato e campeggio-struttura di albergazione chiusa nel lungo rigidissimo inverno, che non può ovviamente non richiamare volutamente "Shining".
Ma quello che più impressiona chiunque sia ferrato nel cinema anni '80, è la citazione meno "geek" con il Grabber-"Rapace"/Ethan Hawke che pattina Sul ghiaccio verso la macchina da presa minaccioso, del canadese "La Maschera del terrore" (Curtains)(1983) di Richard Ciupka, ma anche "The Hearse" (Incubo infernale) (1980) di George Bowers, alla vista del furgone con le porte posteriori aperte, e il Grabber/"Rapace" che invita a salirvi dentro. O I bambini che graffiano le iniziali del suo nome, The Grabber, da "Le Notti di Salem" (Salem's Lot),intendo La miniserie di Tobe Hooper del 1979, e a una seconda visione certamente vi saranno altri richiami che si possono trovare a film degli anni settanta e ottanta. Nel primo film questi richiami, equesta cultura cinematografica del periodo non erano così evidenti, qualsiasi riferimento agli anni settanta rientrava unicamente nella trama, mentre qui da subito Gwen e Ernest discutono della loro passione per i Duran Duran, mentre Finn guarda in tv "The Night Fly". Non che i riferimenti continui al passato siano così intrinsecamente negativi, sono anche utili quando ben inseriti nella rievocazione del periodo temporale. Ma come diceva Tony Soprano in una famosa battuta, "Ricordare è la forma più bassa di conversazione". Poiché quando le citazioni richiamano troppo l'attenzione su sè stesse, rompono quella sulla storia. Sono espedienti e un regista come Derrickson dovrebbe sapere che non ha bisogno di utilizzare, per mantenere la nostra attenzione di spettatori[...]
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