Regia di Clint Eastwood vedi scheda film
Nel pieno rispetto degli schemi di un cinema classico, corposo e di sostanza, Clint mette a segno un altro buon colpo. La storia del giurato Justin Kemp ( interpretato magistralmente da Nicholas Hoult) stretto nella morsa della propria coscienza è di fatto la nemesi di un paese, gli States, che oggi non ne hanno più una di coscienza. Volendo concedere ogni possibile scusante, non si può giustificare chi mastica i propri sensi di colpa per poi liberarsene sputandoli via come fossero un boccone amaro.
Le ottime prove di Tony Collette e Chris Messina nei panni rispettivamente del PM e della difesa, un montaggio meraviglioso ed un ritmo inclusivo seppur non trascinante , ne fanno un ottimo film, anche se la fase processuale lascia a desiderare; ma a Clint non interessa, si capisce subito che il cuore del film sta da un altra parte, fra i volti e le motivazioni dei giurati. Lontano dai fasti dell'epoca d'oro, ma meglio di The Mule e Cry Macho.
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