Regia di Paolo Genovese vedi scheda film
Paolo Genovese torna con Follemente e stavolta la sfida è doppia: raccontare una commedia romantica e, allo stesso tempo, i mondi interiori dei protagonisti. Niente metafore facili: Genovese punta tutto sui dettagli, dai costumi agli ambienti mentali, e soprattutto sugli attori, lasciati liberi di “cazzeggiare” quanto basta per trovare la giusta armonia. Ne esce un film che mescola leggerezza e sincerità, con l’eco di Germi e Monicelli a fare da bussola. Tre film in uno, capaci di reggersi sulle proprie gambe e incastrarsi senza perdere ritmo. Una commedia che si gioca sulle sfumature e sul coraggio di non barare con le emozioni. Follemente non è Inside Out all’italiana, anche se tutti ci penseranno. Genovese gioca una sfida quasi impossibile: raccontare una storia d’amore a tre livelli (la commedia romantica tra Piero e Lara, e i due film paralleli che si agitano nelle loro teste) popolati da voci e personalità istrioniche. Un incastro che funziona solo grazie all’alchimia tra Edoardo Leo e Pilar Fogliati, capaci di dare peso e verità alla superficie, mentre nei loro pensieri va in scena un cabaret surreale. È qui che la commedia mostra la sua difficoltà: non si gioca a inseguire la risata facile, ma di costruire un mondo dove leggerezza e malinconia convivono. Genovese ci riesce, evitando la facile copia Pixar e firmando una commedia sentimentale che non ha paura di essere fragile, buffa e, appunto, follemente umana.
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