Regia di Ryan Coogler vedi scheda film
Un grande horror-western, un viaggio infernale tra conflitti razziali, orrore e istanze culturali per raccontare un’America ancora oggi mostruosa, eterogenea e contraddittoria con una strizzatina d’occhio a Peele e Rodriguez.
Vedendo questo film non può che venire in mente la leggenda legata al musicista afroamericano Robert Johnson. Secondo il mito, Robert avrebbe imparato direttamente dal demonio come suonare la chitarra in maniera eccelsa, presumibilmente in cambio della propria anima. Questa storia permette di capire quanto la musica possa aver posseduto un potere attrattivo (benigno, o in questo caso, maligno) e di coesione per le varie comunità. La definizione di “Blues” nasce praticamente dall'espressione "to have the blue devils" (letteralmente: avere i diavoli blu) col significato di "essere triste, agitato, depresso"; tale genere musicale si sarebbe originato dai canti intonati dagli schiavi durante le rigide ore di lavoro nelle piantagioni. Nel suo primo horror (o sarebbe meglio definirlo “western” per tono e ambientazione arida e desolata) Ryan Coogler parla ancora attraverso il genere di coesione e solidarietà all’interno di una comunità (la tragedia era il collante in “Fruitvale Station”, lo sport lo era per “Creed” e la cultura e le proprie tradizioni erano al centro dei capitoli di “Black Panther” per l’MCU); l’energia o “slancio vitale” (quello citato da Henri Bergson che spinge all’evoluzione) generata dalla musica (cosí come dal cinema stesso) rappresenta un elemento che permette di collegare il passato col futuro, gli avi con i loro discendenti (Coogler si inserisce in un contesto di critica sociale che ha visto sullo stesso cammino Spike Lee e poi Jordan Peele). In un’atmosfera che non può non richiamare “Dal Tramonto all’Alba” (con stacchi di montaggio simili a quello di un pezzo rock-blues) si assiste ad uno scontro tra comunità e stili di vita diversi, ma al tempo stesso violenti e opprimenti basati su inganni, raggiri, violenza e morte. Il vampirismo mostrato nel film é la base della creazione di una “comune” che promette unità di razza (rispetto agli uomini esclusivamente bianchi del Klan) a discapito peró della propria individualità. Il viaggio del musicista dilettante conosciuto Preacher Boy (cosí come per i due gemelli interpretati da un poliedrico Michael B. Jordan) é un viaggio segnato dalla ricerca di quella libertà (la stessa ricercata dai vagabondi de “Il Buio si Avvicina”) priva di restrizioni (soprattutto razziali) e timori di tipo religioso. Come sosteneva infatti Simone Weil: “Tutti i peccati sono dei tentativi di colmare dei vuoti.”, andando contro i pregiudizi e fidandosi delle proprie potenzialità per trovare il proprio cammino oltre i bivii della vita; questo é ció che ha fatto Adonis Creed cosí come Re T’Challa e lo stesso Coogler.
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