Regia di Brian Taylor vedi scheda film
Hellboy, il demone investigatore creato nel 1994 da Mike Mignola è già stato protagonista di tre adattamenti cinematografici, due diretti da Guillermo Del Toro (Hellboy, 2004 e Hellboy – The Goldem Army, 2008) e un fallimentare reboot nel 2019 (Hellboy) che non riuscì a conquistare né la critica né il pubblico e che sembrava aver portato termine le avventure al cinema del personaggio dei fumetti.
A distanza di cinque anni dall’ultimo Hellboy e a distanza di un anno dall’uscita negli Stati Uniti d’America, dove è stato distribuito direttamente sulle piattaforme di streaming, arriva con grande ritardo anche in Italia Hellboy – L’ uomo deforme (Hellboy: The Crooked Man), ultimo tentativo di riportare uno dei personaggi più amati dei fumetti sul grande schermo.
Nato come film indipendente e prodotto dalla Millenium Media, già produttore del precedente, fallimentare, reboot, con un budget ridotto all’osso di appena 20 milioni di dollari (il reboot del 2019 era stato realizzato con più del doppio della cifra, mentre Hellboy: The Golden Army, il più costoso della serie, con un budget quattro volte superiore) e senza nessuna major alle spalle pronta a pubblicizzare il film al grande pubblico (di fatto, la pellicola è passata inosservata), Hellboy – L’uomo deforme (che ha incassato, finora, poco più di un milione di dollari), pellicola nata per celebrare (!?) il 30° anniversario del personaggio, punta su un scala necessariamente più ridotta, un cast contenuto e un approccio che mescola horror & fantasy cercando di sfruttare al meglio il (pessimo) budget e le (limitatissime) risorse a disposizione.
Ma a differenza dei precedenti adattamenti cinematografici, L’ uomo deforme si avvicina molto di più al genere horror tradizionale e per la prima volta un film di Hellboy si ispira in maniera diretta a una storia a fumetti, per l’appunto L’uomo deforme, una storia breve vincitrice di un Eisner Award, pubblicata nel 2008 (e disegnata dal grande Richard Corben), una storia piuttosto atipica perché ambientata negli Stati Uniti degli anni ‘50 e utilizza il folclore statunitense, elemento che Mignola sfrutta raramente nelle sue storie, per raccontare il tema della colpa, della redenzione e del male annidato nel cuore degli uomini.
Diretto da Brian Taylor (co-regista di Crank, Gamer, Ghost Rider – Spirito di vendetta), che ha sceneggiato la pellicola insieme allo stesso Mike Mignola e Christopher Golden, romanziere e già collaboratore del fumettista sulla serie Baltimore, il film ha il grosso difetto di dare troppe cose per scontate, non si prende nemmeno la briga di ricordare agli spettatori neofiti chi sia Hellboy e le premesse o il contesto in cui si muove, una mossa stranissima per un reboot su un personaggio non poi così noto a molti, e narrativamente esplora temi come la redenzione, il peccato e la lotta tra il Bene e il Male ma, rispetto agli adattamenti precedenti, che erano più orientati verso l’action e l’epica avventurosa, Taylor si concentra maggiormente sulla tensione e sull’horror avvicinandosi ai toni del fumetto originale.
Tutto ciò a permesso un’aria più genuina e rispettosa delle origini ma cui però si contrappone una narrazione sincopata e a sbalzi, personaggi poco approfonditi e una recitazione spesso legnosa, oltre a una parte dei visual effect con risultati piuttosto alterni.
Se sul fronte dl make-up e degli effetti pratici, costumi e maschere, ci troviamo su un livello “abbastanza” buono non si può dire lo stesso della CGI con scene non degne nemmeno di un B-Movie.
Il cast completamente nuovo comprende una serie di attori ben poco noti, perfino esordienti al cinema.
Nei panni di Hellboy, dopo l’iconica interpretazione di Ron Perlman e il tentativo, andato a vuoto, di David Harbour nel 2019, esordisce Jack Kesy (The Strain, Deadpool 2, Baywatch, Intruders) che riesce a portare una nuova dimensione al personaggio allineandosi molto di più alla sua versione fumettistica, un tipo di poche parole che preferisce lasciar parlare i pugni, che non si lamenta troppo della sua condizione di demone futuro distruttore dell’umanità e che accetta la sua stoica lotta contro il mare onde cambiare il suo destino già scritto.
Accanto a lui Jefferson White e Adeline Rudolph completano il, risicato, cast principale che comprende anche Joseph Marcell, Hannah Margetson, Martin Bassindale e Leah McNamara.
VOTO: 4,5
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