Regia di Robert Guédiguian vedi scheda film
Il Cinema di Guédiguian è tutto Marsiglia, luce, colori, povera gente che sbarca il lunario e dignità, molta dignità. Per questo il suo è un Cinema politico, anche se "La Gazza Ladra" espressamente non lo è, proprio perché è un Cinema contro tempo, contro questi tempi astiosi, un Cinema dove si predica (in questo caso anche troppo) una specie di ecumenica civiltà della convivenza, dove, in fondo, tutto si risolve e, come dice la protagonista durante un temporale, (l'eccellente Ariane Ascaride, la sua attrice feticcio da sempre), "non può piovere per sempre". Commedia (molto) francese, di media borghesia andata a male come una vecchia piscina lasciata marcire, fondata sulla coralità degli attori, tutti bravi, e una trama esile ma che sviluppandosi, invece di portare a una tragedia, porta a qualcosa di bello, di risolto, una specie di lieto fine fiabesco. Ecco, questo mi è rimasto un po' indigesto, perché se il Cinema serve anche a far sognare, a sollevarci dalle pene della vita, qui si esagera un po' in un buonismo retorico, dove ogni pezzo, ogni vita, torna al proprio posto, con leggerezza. Questo è Guédiguian, prendere o lasciare, questo è il suo contributo al mondo orribile che c'è là fuori e credo che, in fondo, abbia ragione lui. Cinema eccellente, su questo non si discute.
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