Regia di Kiyoshi Kurosawa vedi scheda film
"Cloud", dal titolo, potrebbe far pensare a un qualche tipo di lungometraggio sci-fi e invece il lavoro di Kiyoshi Kurosawa, uno con una lista infinita di pellicole nel suo carnet, è solo un onesto thriller jap con risvolti informatici, peraltro labili e dubbi. "Cloud" soffre di "gigantismo cinematografico", malattia che ormai colpisce quasi tutti i film, pure quelli più stupidi, espandendosi oltre le due ore e questo è il primo difetto, perché porta a infarcire di niente la visione, soprattutto nella noiosissima prima ora. Poi, com'è come non è, il povero protagonista, che recupera l'invenduto per rivenderlo a prezzo maggiorato in rete, si trova braccato da una serie di persone che ha incrociato nella sua attività, tutte in cerca di un qualche tipo di vendetta. Non si capisce esattamente il perché, ma tanto fa. Quindi inizia il secondo round, decisamente migliore del primo, che trasforma "Cloud" in un western dentro una fabbrica dismessa, fra colpi di pistole, agguati e cose così. Non c'è molto altro, se non buchi nella trama e stupidaggini assortite, per un film di cui non ho capito il senso (una critica al capitalismo? Mah) e di cui ho apprezzato poco se non gli attori, decenti. Non basta.
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