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After the Hunt - Dopo la caccia

Regia di Luca Guadagnino vedi scheda film

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La recensione su After the Hunt - Dopo la caccia

di LAMPUR
5 stelle

locandina

After the Hunt - Dopo la caccia (2025): locandina

Pellicola ideale per gettare quesiti sulla platea lasciando tutti in balia della propria, personale, risposta. Senza prendere posizione precisa, ma inviando fin troppi segnali in giro ad indirizzare gli eventuali indecisi.  Alma insegna alla YALE, organizza cene verbose con professori e allievi volte a smussare  differenze tra ruoli e categorie, instaurando equilibri spesso di facciata.
Proprio dopo una di queste cene conviviali Maggie, una delle allieve sotto la sua ala, le confesserà di essere stata molestata a domicilio da un professore, anche lui molto legato ad Alma,  non prima però, di aver trovato, proprio in casa di Alma, la prova di recondite intimità relative alla vita dell’insegnante (del resto chi di noi non nasconde misteri tra la carta igienica e l’amuchina, specie in una casa con donna di servizio).

Da qui una serie di dissidi interiori da parte di Alma, già sofferente di dolorose ulcere non curate, e probabili strascichi proprio di quelle vecchie scorie emotive che in regia accennano, ma non approfondiscono, e che Maggie  penserà di tenere magari come asso nella manica a custodia della sua confessione; come anche l’ambiguo rapporto col professore piacione, che proprio prima della presunta molestia, rivela all’allieva in questione che la sua tesi di laurea è tutto un plagio.
Cosa che stranamente viene sottaciuta per tre quarti di film, e uscirà fuori, anche da Alma, solo durante la scena madre dello “schiaffo” alle istituzioni.

Ayo Edebiri, Julia Roberts

After the Hunt - Dopo la caccia (2025): Ayo Edebiri, Julia Roberts


Misteri di sceneggiatura, diremo tutti noi, lasciati a supporre comunque cose strane da questa tormentata  insegnante di filosofia che cita autori come noi citiamo al massimo De Andrè, vive con un marito psichiatra accessorio, inconcluso e spesso infantile, sopratutto chef e melomane a tutto volume per la gioia dei vicini, ma poco accorto verso i dilemmi coniugali (del resto i familiari, si sa, sono meno remunerativi dei clienti ufficiali..).
Scopriremo anche che Alma dispone di un altro appartamentino, forse solo per staccare o per copulare col suo affezionato collega professore, e non disdegna l’inganno, per procurarsi farmaci.
Carino che anche con tutti i nodi sciolti alla fine, col tempo saranno sole le  due protagoniste femminili a uscire vittoriose dalle loro beghe – almeno in apparenza –  .
Un messaggio neppure troppo velato  a favore della versatilità, della duttilità e della resilienza dell’universo donna.

Da sottolineare la fotografia ricca di dettagli e una colonna sonora molto accorta a sostenere dialoghi e tensioni. E chissà se hanno detto a Woody Allen che Guadagnino gli ha copiato i titoli iniziali.
Forse in tema plagio tesi di laurea..  

 

 

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