Regia di Alessandro Tonda vedi scheda film
Nell'Iraq del 2005, ai tempi dell'occupazione americana, la giornalista de Il manifesto, Giuliana Sgrena, viene rapita da un gruppo di miliziani armati che disprezza gli USA e tutti i suoi alleati occidentali. Per risolvere il sequestro viene chiamato un ex poliziotto ora dirigente del SISMI: Nicola Calipari detto "il Nibbio". Proprio questo soprannome funge da titolo per il film diretto da Alessandro Tonda, basato (come è intuibile) su fatti realmente accaduti, qui sceneggiati a quattro mani da Sandro Petraglia e Lorenzo Bagnatori. Il ruolo del negoziatore protagonista è ricoperto da Claudio Santamaria, mentre quello di Giuliana Sgrena è stato affidato a Sonia Bergamasco. La pellicola è il risultato di una coproduzione tra Italia e Belgio ed è stato girato sia nel nostro paese che in Marocco, con quest'ultima location sfruttata per riprodurre l'urbanistica mediorientale.
Il nibbio (2025): Claudio Santamaria
Il nibbio (2025): Sonia Bergamasco
Con un approccio sobrio e realistico, Il Nibbio alterna le trattative portate avanti da Calipari ai momenti di prigionia della giornalista, senza però dimenticarsi della vita privata dell'agente, che aveva moglie (interpretata da Anna Ferzetti) e figli. Il regista e Santamaria congiungono gli sforzi per fornire il ritratto di un uomo delle istituzioni che si dedica con impegno al proprio lavoro, facendosi guidare da sani principi atti a prevenire gli scenari peggiori e a salvare vite umane. Il Nicola Calipari a cui l'attore romano presta volto e voce è un autentico diplomatico, una persona che preferisce parlare e siglare accordi piuttosto che ricorrere alla forza bruta, da lui ritenuta del tutto innecessaria. In un periodo storico come quello che stiamo attraversando, con capi di stato che faticano a giungere alla pace e preferiscono risolvere le varie dispute con i soldati e le armi, la pellicola di Alessandro Tonda ci dimostra che una risoluzione pacifica può e deve esistere, tanto per il bene dei nostri connazionali quanto, paradossalmente, per il nemico che fronteggiamo. In tutto questo è ravvisabile anche una sottile ma tutt'altro che trasparente critica al modo americano di fare la guerra, percepito (e mostrato) come scorretto e pure inefficace. Accantonate le grandi storie hollywoodiane fatte di super agenti che salvano il mondo, ora ci ritroviamo a gustare un racconto di guerra e terrorismo made in Italy che rende onore ai servizi segreti nostrani esibendone le migliori qualità.
Il nibbio (2025): Claudio Santamaria
Sotto un profilo tecnico, la regia è quadrata, il montaggio è buono, la fotografia è interessante, specie quando l'azione si svolge in Iraq. Claudio Santamaria recita bene come al solito e Sonia Bergamasco è una professionista del giornalismo credibile in ogni momento.
Il Nibbio è un'ottima occasione, specie per i più giovani, per scoprire un personaggio che, pur poco noto alla grande Storia, ha svolto un ruolo importante e ha saputo rendere onore ai servizi segreti italiani e alla diplomazia internazionale nel suo insieme. Pesato e mai eccessivamente celebrante, il film racconta una figura positiva per tutti e si conferma un buon prodotto cinematografico a metà tra il biopic e il dramma.
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