Regia di Quentin Tarantino vedi scheda film
Dopo 6 anni di inattività da “Pulp Fiction”, il grande Tarantino, tornò sul grande schermo con i due volumi di “Kill Bill”. Sono fra loro autonomi, nonostante il primo sia comprensibile solo se visto anche il secondo, dal quale trapelano notizie e spiegazioni. È quindi giusto dire che uno sconfina nell’altro. Mi ha colpito la molteplicità di linguaggi, ossia l’adozione del regista di tecniche diverse come il bianco e nero, i cambi di formato, il cartone giapponese. Ed è proprio questa una delle scene più belle: quella che ci racconta della vita di Oren Ishii. Probabilmente sarebbe stato quasi impossibile riuscire a filmare la scena dando le stesse sensazioni e gli stessi effetti, così si è ricorsi all’anime, stilizzando e semplificando l’episodio. Tarantino ci parla di un mondo parallelo e affascinante, ma che non è il nostro: infatti in un mondo spaventato dagli attentati e dal terrorismo, dove i controlli sono sempre più massicci in qualsiasi luogo pubblico (soprattutto aeroporti) sarebbe impossibile salire tranquillamente su un aereo con una spada come fa B.! Il film è ricco di citazioni, prima fra tutte la tuta gialla della Sposa, identica quella di Bruce Lee. E non bisogna dimenticare che la maggior degli attori avevano già lavorato in film di kung-fu,ottenendo grande successo.
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