Regia di Stefano Sardo vedi scheda film
Marzo 2020. Il presidente del consiglio ha appena annunciato le misure di confinamento forzato. Luca (Scamarcio), un frustrato insegnante di liceo sulla quarantina, e sua moglie Sara (Giannetta), medico impegnata in prima fila nella lotta al virus, affrontano la quarantena in modo molto diverso: lei correndo il rischio continuo dell'infezione, lui spassandosela con la ragazza cubana (Garriga) che - in un edificio composto quasi esclusivamente da uffici - occupa il b&b di fronte. Ma i rischi corsi da Luca vanno ben oltre quello di prendersi il Covid.
Se si è disposti a una piccola quota di sospensione dell'incredulità, bisogna ammettere che il film di Stefano Sardo fa fruttare piuttosto bene il budget minimo con cui è stato finanziato. I colpi di scena, soprattutto nella seconda metà del film, non mancano, e la tensione - che potrebbe quasi indurre lo spettatore a indossare la mascherina FFP2 durante la visione - è continua. Ma è nella psicologia dei personaggi (a cominciare da quella mefistofelica del suocero di Luca, interpretato con la consueta puntualità da Paolo Pierobon) che questa sorta di Finestra sul cortile all'amatriciana riesce a compensare l'arditezza dell'intreccio, al centro del quale si trovano una ragazza che farebbe venire a chiunque un attacco di misoginia e un uomo che è la quintessenza della falsità e dell'insipienza. Dietro l'etichetta facile di thriller erotico si cela invece un film più ambizioso del previsto: una riflessione sul desiderio, sulla narrazione e sul ruolo che ognuno si assegna nella propria storia, salvo poi scoprire di essere solo una comparsa nel racconto di qualcun altro. L'eco thriller non è un vezzo cinefilo, ma un dispositivo funzionale alla struttura: i giochi di sguardi, i movimenti sinuosi della macchina da presa e gli slittamenti improvvisi di tono - dal mélo al noir, dalla commedia al dramma con ovaie policistiche incluse - concorrono a costruire una trappola narrativa ben congegnata, seppur a tratti sbilenca. Certo, serve qualche concessione al non-detto e al multitasking stilistico, ma il risultato - pur non sempre centrato - è meno banale di quanto sembri all'inizio. E poi, come ricorda una delle battute-chiave del film: "Bisogna stare attenti a quello che si desidera". Ma ancora di più a chi sta scrivendo la sceneggiatura della tua vita.
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