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Io non ho paura

Regia di Gabriele Salvatores vedi scheda film

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La recensione su Io non ho paura

di strangelove
8 stelle

Michele:"Io non ho paura.Io non ho paura del cammino sospeso su un asse (la vita) a 10 metri dalla terra,di mettermi in gioco e rischiare sulla mia pelle i graffi del terreno.Di viaggiare a 100 all'ora su due ruote:soltanto in questo modo mi è possibile volare,per poi atterrare su un campo di grano soffice alla ricerca di anime perdute.Io non ho paura degli adulti.Non ho paura della vita".
"Io non ho paura" è un grido.Urle di rabbia e gioia di bambini che stanno perdendo l'innocenza.
La storia si svolge negli anni 70',in estate,e ha come baricentro il rapporto d'amicizia tra Michele e Filippo.
Il primo è un semplice bambino diviso tra casa e giochi con gli amichetti.Ha uno spirito sensibile,e sempre pronto ad imparare.Filippo,coetaneo di Michele,è stato per troppo tempo chiuso nelle strette braccia della borghesia,ed ha sempre inconsciamente aspettato l'esplorazione della natura(lezza) della vita e l'ambita libertà di cui un bambino dovrebbe godere.
Libertà troppo spesso custodita tra le mani degli adulti "cattivi".Abitanti di un altro mondo regnato da regole,avidità,cinismo ed oppressioni di ideali di scelta.
Quello tra adulti e bambini è un sofferto e metaforico braccio di ferro,il quale vede vincitori,con naturale giustezza,proprio i piccoli.
Il rapporto tra Michele e Filippo è la costruzione di una vita delineata parallelamente al mondo adulto,un luogo dove la purezza dei sentimenti sa ancora prodursi in modo incontaminato.
Eccezzionale è la composizione stilistica-visiva dei giochi dei bambini,dipinta quasi come fossero i corrispondenti fanciulleschi dei lavori adulti.
Evidente è che i due bambini protagonisti,nella loro interazione,finiscono con l'aiutarsi a vicenda:Michele capirà il valore e lo stato delle cose,proprio come farà Filippo,che potrà finalmente abbandonare paure ed ossessioni (ascoltare i dialoghi su orsetti lavatori ed angelo custode) per respirare l'aria pulita della sana vita.
La 12° pellicola di Gabriele Salvatores è,molto probabilmente,anche la sua migliore.Rivela un'inaspettata introspezione nei confronti dei piccoli che difficilmente ci si sarebbe aspettata da un regista interessante,ma sull'orlo della discontinuità.E la citazione del bestiario di "La morte corre sul fiume" non guasta,ma rende solo omaggio ad un capolavoro.
Il merito dell'operazione va diviso con l'ancor giovane scrittore Niccolò Ammaniti,uno degli autori più interessanti del panorama letterario contemporaneo.Lo stesso Ammaniti,ricalcando il suo omonimo romanzo,e rimanendo sostanzialmente fedele ad esso,è co-sceneggiatore del film con Francesca Marciano.
Ottimo contributo della fotografia di Petriccione,che Salvatores usa per far brillare la povertà,risorgere la normalità,risplendere luoghi apparentemente scarni.Perchè questo è anche un film sulla natura,e sul contatto tra essa e l'uomo ("Il bambino matura,il grano scompare...").
Ammirevoli i due giovanissimi attori debuttanti per come hanno saputo impossessarsi dei personaggi del libro,facendoli propri.
Bravi gli attori adulti,fra cui spicca un Diego Abatantuono ulteriolmente ingrassato ed istrionicamente sorprendente.
Ricco di scene da ricordare,"Io non ho paura" è anche un sottile ed anomalo thriller,che gioca con le azioni e gli sguardi ad altezza di bambino.
"Io non ho paura" potrebbe ricordare,specie per il "mondo bambino" rappresentato l'ancor più bello "Respiro" di Crialese.
In assoluto uno dei migliori film italiani della stagione cinematografica 2002-2003.Emozionante,commovente.
Filippo:"Io avevo paura.Avevo paura della vita.Della solitudine che mi affossava a 10 metri dal suolo,impedendomi i contatti con la natura materiale e quella immateriale dell'essenza dei sentimenti.Avevo paura di vivere,ma forse non me ne rendevo conto.Ora ho conosciuto un mio coetaneo ricco di bontà e cuore.Ho trovato un vero amico,e dunque non ho più paura.Io non ho paura". VOTO 8

Su Diego Abatantuono

Ci piacerebbe vedere più spesso Diego Abatantuono impegnato in ruoli interessanti,perchè ha ormai dimostrato che,se ben diretto,sa anche essere un buon attore.Qui bravissimo.

Su Dino Abbrescia

Credibile e bravo come padre cattivo,che sotto sotto conserva dei sentimenti nel proprio cuore.

Su

Una donna tristemente rassegnata al destino della propria vita.Una bellezza contadina.

Su Gabriele Salvatores

La prova della maturità ci regala il suo film migliore.Non a caso si distacca dalle tematiche del passato.E' cresciuto:è tornato bambino.

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