Regia di Marcelo Caetano vedi scheda film
Baby (2024): locandina
CINEMA OLTRECONFINE - CANNES 77: SEMAINE DE LA CRITIQUE
Al centro della vicenda che tratteggiare il film del brasiliano Marcelo Caetano, troviamo Wellington (che in seguito si sceglierà come nome il più accattivante "Baby"), un giovane costretto a cavarsela da solo per le strade pericolose e labirinti he della metropoli di San Paolo.
Appena uscito da un carcere minorile, ove ha scontato una pena di due anni, il giovane cerca di ritrovare la via di casa, ma, lasciato solo senza alcuno dei familiari giunto a prenderlo al carcere, il ragazzo scopre che i suoi genitori si sono anzitempo trasferiti altrove, senza lasciare alcuna indicazione sulla loro nuova dimora.
Baby (2024): scena
Baby (2024): scena
Ma in zona, Wellington incrocia il più grande Ronaldo, un bell'uomo che sopravvive ad un matrimonio fallito facendo l'escort, e che diventa prima una figura paterna, in luogo della famiglia scomparsa, trasformandosi poco per volta quel sentimento in un interesse affettivo ed amoroso per il giovane Baby.
Di amante in amante, Baby scoprirà a suo discapito chi gli vuole bene davvero, e chi invece lo usa come pura soddisfazione effimera da capriccio sessuale impellente ed irrinunciabile. In un Brasile ove la polizia detta legge in modo indiscriminato con sistemi violenti ed intimidatori da regime repressivo, Marcello Caetano tratteggia i connotati di un dramma a sfondo sociale dalle predominanti caratteristiche realista, in un contesto sociale queer ancora ghettizzato e afflitto da angherie e violenze di una autorità intollerante e fredda.
Baby (2024): scena
Baby (2024): scena
Il film celebra dapprima l'attrazione, poi l'amore e pure l'affetto che poco per volta si crea tra due uomini che potrebbero essere anagraficamente genitore e figlio, che imparano a tollerarsi per poi scoprire affinità di coppia che parevano, fino a poco prima, impensabili in un contesto di amori mercenari che nascono per accomunare esigenze di sopravvivenza a desideri sessualità spesso repressi e consumati clandestinamente in modo frugale ed anonimo.
Un film sincero e sensibile, passato a Cannes 2024 nella sezione della Semaine de la Critique, ben interpretato dai due protagonisti, il giovane Joao Pedro Mariano e il più maturo Ricardo Teodoro.
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