Regia di Babak Anvari vedi scheda film
Diretto abbastanza bene come nelle prove precedenti da Anvari, ma è il classico thriller da epoca mutagena a trascorrere il tempo di intere giornate sugli schermi dei cellulari, che anche qui la fanno da padrone-è l'unico filo di comunicazione dei due angosciati genitori che stanno raggiungendo in un Defender Land Rover, e nel mezzo della notte, la figlia che ha investito e ucciso in un incidente con la macchina del padre forse pure sotto effetto di droghe, una ragazza di pari età nel mezzo di una foresta isolata e molto vasta-, occupando lo schermo del film stesso, più che le facce dei due protagonisti.
Ambientato tranne l'inizio nella casa dei genitori-la figlia non appare mai se non nel tondino foto-profilo- delle chiamate sul cellulare-, tutto in macchina e di notte, tranne inquadrature esterne di buio pesto illuminato dai fari viste sempre dall'interno dell'abitacolo, instaura una certa atmosfera angoscioso-notturna che poi sfocia apertamente nel fantastico. Ma più buona per un episodio di "Ai confini della Realtà", che per un lungometraggio seppur dalla durata risicata di 80', di cui almeno 6' titoli di coda.
Rhys tolto "The Americans" in tv, non è che dopo al cinema abbia proprio mai fatto veramente i botto, ma nei panni del padre è bravo, la Pike è perfetta nel ruolo della madre, per le parti antipatiche. Ma non so se questo sia poi un pregio.
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