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Extrasensorial

Regia di Martin Herbert (Alberto De Martino) vedi scheda film

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La recensione su Extrasensorial

di alan smithee
4 stelle

locandina

Extrasensorial (1982): locandina

PRIME VIDEO: CINEDARK

Un medico americano di nome Craig Manning, è appassionato di parapsicologia, ma soffre di frequenti visioni inquietanti.

Lungo la vicenda si scopre che alla nascita aveva un fratello gemello siamese, chiamato Keith, dal quale è stato separato chirurgicamente e allontanato dal fratello a seguito della morte prematura dei genitori, finiti affidati a due diverse famiglie.

Tra l'altro Craig è convinto che il gemello sia morto in gioventù a seguito di un incendio della casa dei genitori adottivi. Dovrà ricredersi, per scoprire che non solo il fratello è vivo, ma anche uno psicopatico assassino che commette efferati omicidi facendosi riconoscere coi connotati del più famoso ed innocente Craig.

Quest'ultimo, che possiede un rapporto quasi telepatico col malvagio fratello, scopre che costui vive ad Amburgo, e per questo si trova costretto, anche per scagionarsi, a partire per Craig rintracciarlo e fermare I suoi efferati crimini.

scena

Extrasensorial (1982): scena

Durante uno dei suoi ricorrenti incubi, Craig si apprende con sconcerto che i propri genitori sono stati deliberatamente uccisi dal fratello cattivo, che li ha investiti con l'auto di famiglia.

Nella caccia allo psicopatico, parrà che Keith soccomba per sempre, ma in realtà il carattere del buon Craig da quel momento cambia e si offusca, suggerendo che I due gemelli siano tornati ad occupare un medesimo corpo, quello di Craig.

Il prolifico artigiano dell'action italiana attivissimo negli anni 70 e 80, Alberto De Martino, che qui ed in diverse altre occasioni si firma con lo pseudonimo internazionale di Martin Herbert, probabilmente affascinato dalla dinamica del doppio e dalle ossessioni di Brian De Palma, egregiamente raccontate nel thriller Le due sorelle del 1972, decide di lavorarci sopra e fornirci una sua variante al maschile, forte di un attore ai tempi piuttosto noto come Michael Moriarty.

scena

Extrasensorial (1982): scena

L'esito è, inevitabilmente, niente più che una copia sbiadita dell'egregio originale, e ciò sia in termini di scrittura che di regia.

Il tema del doppio e della malvagità che si accanisce su uno dei due individui costituisce da sempre un soggetto incalzante, che ha ispirato sia maestri del cinema, come pure onesti artigiani impegnati in operazioni commerciali di intenti meno ambiziosi.

Alberto De Martino riesce a dar vita ad un thriller ampiamente esportabile, ma certo distante anni luce dalle ossessioni e visioni oniriche depalmiane.

Per chi riesce ad accontentarsi, Extrasensorial riesce pertanto ad apparire come un prodotto usa e getta almeno in parte dignitoso.

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