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La morte ha sorriso all'assassino

Regia di Joe D'Amato (Aristide Massaccesi) vedi scheda film

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La recensione su La morte ha sorriso all'assassino

di Qualcunocheadorailcinema
7 stelle

Agli inizi del Novecento, Greta, una giovane senza memoria a causa di un incidente, è ospitata da due coniugi nella loro villa. La coppia, Walter ed Eva, è attratta dalla misteriosa donna, il cui passato è torbido e misterioso.

 

Un sorprendente incubo gotico, che fonde sapientemente erotismo, orrore e thriller con audacia visiva e una sensibilità disturbante. L’atmosfera è densa, opprimente, costruita con grande cura per i dettagli visivi e sonori, che contribuiscono a creare un senso di costante inquietudine. La regia ispirata di D’Amato, pur operando con un budget risicatissimo, riesce a imprimere un marchio stilistico personale, fatto di ombre, silenzi e improvvise esplosioni di violenza e sensualità. La magnetica presenza di Klaus Kinski aggiunge ulteriore profondità e ambiguità, incarnando un personaggio disturbante e al tempo stesso affascinante. Malgrado i limiti produttivi, l'opera riesce a superare le convenzioni del genere, evocando una tensione palpabile e un senso di disagio autentico. Un cult minore, purtroppo ingiustamente dimenticato, che a oltre quarant’anni dalla sua uscita mantiene intatto il suo fascino oscuro e decadente, offrendo agli appassionati un'esperienza visiva e sensoriale ancora oggi potente e memorabile.

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