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Diva Futura

Regia di Giulia Louise Steigerwalt vedi scheda film

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La recensione su Diva Futura

di mm40
5 stelle

Nei primi anni Ottanta il manager Riccardo Schicchi e l’attrice Ilona Staller – successivamente nota come Cicciolina – fondano l’agenzia Diva futura, per occuparsi di pornografia. Lei diventa nell’immediato una delle attrici più richieste del circuito, lui architetta sempre nuove strategie pubblicitarie, quasi sempre funzionanti, e va alla scoperta di nuovi talenti dell’hard: è così che vengono lanciate, tra le altre, Moana Pozzi ed Eva Henger.

 

Con lo stesso identico titolo già esisteva un film – dall’emblematico sottotitolo L’avventura dell’amore – che rappresenta d’altronde la prima e unica regia in cui mai si sia avventurata Ilona Staller. Quel Diva futura, risalente al 1989, era una sorta di pasticcio tirato su alla bell’e meglio per sfruttare il momento di popolarità dell’agenzia che Staller e Riccardo Schicchi avevano creato pochi anni prima, destando scandali e lanciando nuove star, e proporre di conseguenza una carrellata di tali personaggi più o meno emergenti (Eva Henger, Moana Pozzi, Petra Scharbach, Malù solo per citare quelli maggiormente noti, e non solo a chi sia un minimo introdotto nel mondo delle luci rosse). Questa nuova pellicola è la storia di quella agenzia, di come la visionaria follia di Schicchi e Cicciolina abbia letteralmente sconvolto lo star system nostrano, cominciando a sdoganare la dimensione dell’hard presso il grande pubblico e approdando così non soltanto in televisione, ma persino in parlamento con la fondazione del Partito dell’amore (1991-94). Un partito capitanato proprio da Ilona Staller e da Moana (la prima, del resto, era già stata eletta nel 1987 alla Camera dei deputati con il Partito Radicale, a testimonianza dell’alto peso specifico del personaggio presso l’immaginario collettivo), destinato inevitabilmente a suscitare clamore, chiacchiere, ma anche a portare avanti qualche intelligente battaglia civile. Giulia Louise Steigerwalt, italiana di origini statunitensi, giunge con questo titolo alla sua seconda regia, tre anni dopo il fortunato esordio con Settembre (2022); non sorprende che dietro la macchina da presa per un lavoro di tale stampo si trovi una donna, poiché gli argomenti di Diva futura (l’agenzia) sono sempre stati dichiaratamente femministi, nel segno della massima tolleranza, fratellanza e libertà – in tutte le accezioni possibili, si capisce. Sceneggiatura scritta dalla regista a partire dall’autobiografia Non dite alla mamma che faccio la segretaria, di Debora Attanasio, segretaria per l’appunto dell’agenzia; nel cast Lidija Kordic, Pietro Castellitto, Barbara Ronchi, Denise Capezza, Tesa Litvan e Davide Iachini. 5/10.

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