Regia di Gianluca Manzetti vedi scheda film
Il centomillesimo utente iscritto a FilmTV.it vincerà una cena con Pascal Vicedomini da Tonino a Capri o, a scelta, da 'O Sarracin di Nocera Inferiore.

Uno “Squid Game” soft tra i Sotterranei di Roma nei paraggi dell’Appia Antica e quelli di Castel Brancaccio (200 € a notte) presso San Gregorio da Sassola (comune che, a 30 km dal Colosseo e 20 km fuori dal GRA, collabora alla produzione del film assieme a, in ordine crescente, Regione Lazio, Ministero della Cultura e Unione Europea – insomma, se sei un sangregorian-sassolese, laziale, italiano ed europeo ‘sto film lo hai pagato 4 volte, fortunello! – più fondi privati italo-spagnol-polacchi).

“Dedalus”, diretto da Gianluca Manzetti (qui al suo secondo lungometrafggio dopo "Roma Blues" e una manciata di corti nel corso di tre lustri, gli va dato atto che nei titoli non compare la fatidica scritta "Un film di...", ma la ben più consona "Regia di...") e scritto da Vincenzo Alfieri (nel suo "Gli Uomini d'Oro" già comparivano sia GianMarco Tognazzi che Matilde Gioli) assieme agli autori del soggetto Nicola Barnaba, Roberto Cipullo e Francesco Maria Dominedò, lavoro per due terzi buoni francamente bruttino, se non addirittura respingente (a parte…
- - - Inizio Intermezzo - - -
LE BOCCE DI MATILDE GIOLI
- - - Fine Intermezzo - - -
...che mantengono viva l’attenzione come un antidoto al contesto soporifero e, un po’ come – per via della stessa vena, sic!, “didattica” – “Youtopia”, fremdschämesco), nel terzo ed ultimo atto migliora (peggiorare sarebbe stato un impegno non da poco) e supera in capacità narrativa e realizzativa “persino” il ben più inspiegabilmente blasonato – che può vantare una media del 7.2 su IMDb (sito che, a tre anni dalla sua uscita, ancora oggi lo pone al 42° posto nella classifica di popolarità generale: al 1° c’è - per dire, eh - “The Woman in Cabin 10”, e al 47° “Psycho”) con 475.000 voti, ma anche un più consolante 5.7 ricavato dai 180 voti qui sull’UGC nostrano di FTV – “The Menu” (che poi è un po’ la parabola seguita mediamente da quasi tutti gli attori coinvolti), e financo il telefonatissimo (perché, francamente, unica soluzione possibile, plausibile e logica) colpo di scena pre-finale relativo all’apertura dell’ultima scatola funziona, appagando le aspettative dello spettatore minimamente (rimasto) sveglio.

Discreta prova – specialmente per le scene in cui recita solo col volto, senza dover pronunciare le battute del copione – di GianMarco Tognazzi, mentre oltre alla già citata di sguincio Matilde Gioli (a proposito: avete mai visto Matilde Gioli & Miriam Leone in uno stesso fotogramma? E Michelle Williams & Carey Mulligan? Ed Emma Watson ed Emma Stone? E Jessica Chastain & Bryce Dallas Howard? E Tessa Thompson e Nathalie Emmanuel? E Pilar Fogliati e Fotinì Peluso? E Angela Fontana e Marianna Fontana? Ah no eh? Eh!) completano il cast, con qualche apprezzabile momento, Luka Zunic, Francesco Russo, Giulio Beranek, Stella Pecollo, Giulia Elettra Gorietti, Chiara del Francia, Silvia Morigi e, in parziale quotaparte Corinna Negri, Carolina “Essessiuccidesserocomunquetralloro?” Rey. Fotografia di Andrea Arnone, montaggio di Francesco Galli e musiche di Alessandro Bencini.

Mentre scorre in sottofondo l’Overture della Gazza Ladra di Rossini compare – così, de botto, senza senso – Ludovico Van (o chi per lui, ma di certo non è la statuatizzazione dell’autore del Barbiere di Siviglia).
* * ¾ – 5.75
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta