Regia di Hong Sang-soo vedi scheda film
Una viaggiatrice a Seoul (2024): locandina
CINEMA OLTRECONFINE
Anche in condizioni di necessità, i personaggi che nascono e si muovono nelle vicende intime e personali che compongono il cinema del grande autore intimista coreano Hong Sang-soo, ostenta o una grazia ed una tranquillità che paiono di altre galassie. Un dettaglio non da poco, all'interno di un cinema scientemente ed orgogliosamente scarno e intimo, che non pare nemmeno recitato ma girato su canovaccio improvvisati che riescono a creare momenti di vera magia.
Isabelle Huppert, che torna per la terza volta a lavorare con il regista coreano che la ama alla follia (insieme avevano già collaborato nel 2012 in In Another Country e nel 2017 in Claire's camera), interpreta Iris, una donna di mezzza età che si ritrova in Corea del Sud in condizioni di indigenza, e viene convocata per due colloqui di lavoro da parte di due donne, desiderose di imparare la lingua francese.
Una viaggiatrice a Seoul (2024): Isabelle Huppert, Hye-young Lee, Kwon Hae-hyo
Una viaggiatrice a Seoul (2024): Isabelle Huppert
Il metodo di insegnamento di Iris, che con tutta onestà ammette di non avere particolare esperienza come insegnante, appare piuttosto originale e, a tratti, si stravagante.
Anziché studiare su testi di grammatica, la donna, minuta ma tenace, invita i suoi alunni a annotare su un taccuino le proprie emozioni e a tradurle, con la propria supervisione, nella lingua francese.
I colloqui si svolgono attraverso l'uso della lingua-tramite inglese, e la cordialità finisce sempre per prevalere anche tra quelle potenziali mature alunne che si rivelano inizialmente più scettichevriguardo alla metodologia di insegnamento proposta.
Una viaggiatrice a Seoul (2024): locandina
Come sempre l'acclamato autore minimalista ed arguto coreano si occupa di ogni aspetto inerente la produzione del film: soggetto, musiche, montaggio, sceneggiatura e regia trovano la loro sintesi nella stessa persona, che prosegue il suo viaggio intimo senza mai scendere a compromessi, puro e genuino come il sentimento che scaturisce ogni volta dai suoi personaggi garbati ma risoluto, gentili ma determinati.
Una viaggiatrice a Seoul (2024): Isabelle Huppert
Una viaggiatrice a Seoul (2024): Isabelle Huppert
La grande star transalpina, ma di fatto internazionale Isabelle Huppert, vestito semplice a fiorellini e golfino verde acceso, rinuncia nuovamente ai ruoli spigolosi e spesso ostici che spesso la contraddistingue a o come dark lady per antonomasia, e si immedesima in modo completo e convincente in un personaggio esile, remissivo ma anche dalle idee chiare che pare vero è reale come fosse uscito da una ripresa documentaristica che non ha nessuna intenzione di creare false situazioni per poter catturare l'attenzione dello spettatore, al contrario rapito dalla naturalezza che, anche stavolta, rende magica la storia lieve che unisce i vari personaggi.
Il film, molto applaudito alla Berlinale 2024, manifestazione che accoglie quasi ritual mente ogni anno le opere del prolifico regista, ha ricevuto un meritato e condivisibile Orso d'Argento - Gran Premio della Giuria.
Un film delicato, a tratti sin commovente per come la protagonista riesce a entrare nell'intimo delle sue potenziali allieve, utilizzando il suo stravagante nuovo medito di insegnamento.
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