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Aragoste a Manhattan

Regia di Alonso Ruizpalacios vedi scheda film

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La recensione su Aragoste a Manhattan

di alan smithee
7 stelle

 

locandina

Aragoste a Manhattan (2025): locandina

AL CINEMA

La cucina, anzi la "cocina" (dimenticando, o almeno tralasciando in tal modo il patetico titolo italiano che ha pure un senso al cospetto di quanto succede nel film, ma non possiede la centralità e la pertinenza del titolo originario, che sarebbe stato sufficiente tradurre senza inutili alterazioni e sofisticazioni) diventa la "fucina" di vite, culture, etnie a confronto, impegnate a districarsi entro una giungla impervia di suppellettili, fuochi, attrezzi, piatti, pavimenti umidi, scivolosi o addirittura allagati, entro cui districarsi e venirne fuori indenni e col prodotto più appetibile ed esteticamente presentabile ad una clientela apparentemente esigente, ma di fatto assai superficiale nel sapere accontentarsi unicamente a seguito di una sommaria, spesso distratta valutazione estetica della pietanza.

Rooney Mara, Spenser Granese

Aragoste a Manhattan (2025): Rooney Mara, Spenser Granese

The Grill sarà anche un ristorante di tendenza, ma i piatti che escono dalla cucina infernale sono in realtà raffazzonati all'ultimo momento, manipolati ed arrangiati secondo modalità tutt'altro che professionali ed igienicamente raccomandabili, e non valgono il divario tra prezzo stellare e qualità intrinseca che li caratterizza. L'arrivo di una timida giovane messicana, giunta al ristorante per incontrare il connazionale Pedro, che dovrebbe riuscire a farla assumere nella medesima struttura in cui egli lavora da quasi tre anni, trepidamente in attesa di ottenere il visto per la residenza regolare, costituisce l'esagitato incipit di una storia ben condotta in cui amori contrastati, maternità non desiderate o complicate da gestire, sospetti di furto, rivalità ed ostilità lavorative tra cuochi, finiscono per rendere quel luogo di lavoro una sorta di girone infernale entro cui scontare la propria pena da contrappasso.

locandina

Aragoste a Manhattan (2025): locandina

Diretto con verve dal bravo regista messicano Alonso Ruizpalacios, già positivamente notato nel suo precedente Gueros (2014) e nel, successivo Museo - Folle rapina a Città del Messico (2018), Aragoste a Manhattan, girato tecnicamente con lodevole tecnica e fotografato da un bianco e nero seducente e stisticamente molto suadente, riesce a mettere in evidenza le difficili condizioni di vita di una moltitudine di immigrati, gli unici disposti ad accettare le difficili, infernali condizioni precarie con cui viene gestita la macchina complessa della preparazione ed offerta dei pasti. Un mondo, quello che occupa le cucine nei bassifondi del locale, che spesso si ritrova senza i permessi necessari, senza documenti e per questo disposta a sopportare salari bassi da titolari scaltri e avidi che ne approfittano spremendoli oltre ogni umanità.

Anna Diaz, Raúl Briones

Aragoste a Manhattan (2025): Anna Diaz, Raúl Briones

Un inferno terreno separato da una porta che divide due dimensioni, due status sociali, due mondi che vivono in dimensioni separate uno accanto all'altro, gli uni senza potersi ribellare, gli altri senza volersi porre domande scomode utili a smuovere coscienze sotterrate nella sabbia dell'indifferenza. Tutto addentro ad un contesto dove il sogno americano, illusorio ed utopico, si scontra con la dura realtà di chi tenta il tutto per tutto per uscire dalla clandestinità e rifarsi una vita.

Rooney Mara, Raúl Briones

Aragoste a Manhattan (2025): Rooney Mara, Raúl Briones

Anna Diaz

Aragoste a Manhattan (2025): Anna Diaz

La cucina del ristorante, luogo produttivo e di per sé positivo, si trasforma in un incubo che inghiotte e trasforma gli esseri umani in belve, divenendo pertanto, più in generale, la metafora eclatante di una società contemporanea alla deriva, divisa sempre più clamorosamente tra chi serve e chi viene servito, tra chi comanda e chi può solo sottomettersi obbedendo.

In questo drammatico contesto, il furto che dà inizio alla vicenda, assurgere ad atto eroico di protesta, e la storia d'amore tra un cuoco messicano esagitato ma pieno di ardori e sentimenti (il bravo Raúl Briones, sorta di alternativo giovane Adrien Brody), che tenta di scongiurare un aborto dato quasi per scontato da parte di una bella cameriera americana tutta dubbi e paranoie (la bella Rooney Mara), si trasforma in un atto romantico all'interno di un micro universo ove la battaglia sociale si trasforma in una vera, accanita guerra dall'arma bianca.

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