Regia di Damian Mc Carthy vedi scheda film
Inizio interessante, a sgonfiaggio rapido e avvilente: sotto i colpi di una sceneggiatura che supera il ridicolo, crollano miseramente le aspettative iniziali. Le motivazioni non reggono, al pari dei continui sfalsamenti temporali, che stancano e confondono il tutto.
Il film, a differenza del riassunto di Filmtv (che parla di sorella dell'uomo...), parte discretamente, ma, quasi immediatamente, i piani narrativi sfalsati compromettono la fruizione dell'opera, e, di sicuro, la comprensione dei fatti. Questo stato di cose, poi, durerà fino alla fine. L'ostentazione di tecnica, ahinoi, non si sposa con l'arte, e, così, ciò che avrebbe voluto librarsi nel regno della seconda resta, invece, saldamente confinato nella prima. Non mancano trovate visive suggestive e di impatto, nè un'atmosfera di mistero frammista a inquietudine. Tracce che, comunque, finiscono sparse come un messaggio scritto nella sabbia: una lentezza nel decollo sembra quasi assurgere ad antitesi programmatica del succedersi di eventi, ad accumulo, che prelude al gran finale. Una conclusione che, però, sembra innaturale, ingiustificata e non soddisfacente. Insomma, un'opera che non decolla mai, finendo per perdersi in ragioni prive di senso.
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