Regia di Hans Petter Moland vedi scheda film
Uno di quei film che si può proprio dire senza frasi fatte, che venivano decisamente meglio negli anni settanta, e anche ottanta. Perché Moland non ~ regista da buttare mai stato, ma ormai si muove anche lui all'interno di un cliché di storie e personaggi come questa/e, prevedibili dall'inizio alla fine, e dal primo apparire del protagonista Liam Neeson.
E non essendo comunque Moland certo un Robert Mulligan de "Il Mediatore" ( The Nickel Ride) (1973), o un Peter Yates de "Gli Amici di Eddie Coyle" (The Friends of Eddie Coyle) (1973)...
Ambientato infatti non a caso come il secondo, e tanti altri film lontani e recenti della Storia dei film di gangster a Boston, il film segue un ex pugile di buon livello e fama(come altri film del Neeson di allora, Anni '90, tipo '' Mr. Big") diventato sicario di basso livello (Liam Neeson), e che lavora per il boss della malavita locale Charlie Connor (Ron Perlman, immancabile ormai in questo tipo di ruoli svolti professionalmente). Dopo aver iniziato a dimenticare progressivamente tutto, compreso il proprio numero di telefono e indirizzo, il sicario si rivolge a una specialista neurologia, e donna medico, la quale lo informa che una vita passata a subire continui colpi alla testa gli ha causato l'encefalopatia traumatica cronica (CTE). Senza cure o fino a quel momento farmaci disponibili che però non possono arrestare il decorso della malattia stimato in circa un biennio, e con una stima dunque poco chiara di quanto tempo gli resti, il sicario inizia a prepararsi e a rimettere in ordine i suoi affari, incluso il ristabilire i contatti con la figlia-ovviamente ballerina di lap dance come si conviene- Rosie (Frankie Shaw), da cui si è separato abbandonando orsono la famiglia come tutti gli uomini bastardi, ovviamente da lei molto rimarcato in una parabola che parte dai preistorici.
"Absolution" è dunque l'ultimo o già penultimo film di Liam Neeson, che negli ultimi 20 anni è diventato sinonimo di thriller e film polizieschi a medio budget, i quali pur non essendo i blockbuster di 20 anni fa, sono ancora redditizi grazie ai "ricavi a valle" (diritti di streaming, vendite internazionali, ecc.). "Absolution" vede Neeson tornare a collaborare per l'ennesima volta con il regista Hans Petter Moland dopo la collaborazione in "Cold Pursuit" (remake "autodafè" del film norvegese di Moland, "In Ordine di scomparsa" ), e altre, scritto/e da Joe Gayton. Nonostante sia stato pubblicizzato come un altro film d'azione con Neeson protagonista, "Absolution" è in realtà più un dramma venato di noir con alcuni elementi di genere, e pur essendo più ambizioso di alcuni suoi altri film, non riscuote un grande successo in termini di resa.
Come al solito, Neeson interpreta un "duro esperto" e molto standard, la cui carriera ha preso una strada già intrapresa da attori come Charles Bronson, ma quegli attori come Bronson non sarebbero mai stati rintuzzati dalla propria sbandata amante nera, perché "machos che pensano davvero fosse stato possibile dare una raddrizzata prima che fosse troppo tardi" all'altro figlio, defunto e tossicodipendente, oltre che omosessuale. "Perché con gli omosessuali non funziona così, non è questione di forzarli a essere ciò che non sono, nè vogliono essere". E altre perle guardinghe e timorose dei tempi, in concessione di qualcosa che va sempre inserito e concesso alla causa, ovunque. Vi è però, almeno un tentativo di dargli qualcosa al protagonista, interpretando un personaggio che sta lentamente perdendo le sue facoltà cognitive e che ora fa il punto sulla sua vita tutt'altro che ammirevole, anche questo ormai quasi parte di un minifilone con già diversi titoli realizzati recentemente. Le scene in cui fatica a ricordare cose come il figlio morto o cosa intendesse realmente fare sono i punti salienti del film, e sinceramente fanno quasi desiderare che il film si fosse semplicemente liberato dei logori orpelli thriller/noir e si fosse concentrato maggiormente sul dramma dei personaggi, come vorrebbe essere, tranne in pratica una sequenza non mal realizzata di sparatoria intorno ad un tir-rimorchio in una strada deserta e tra i palazzoni alti di vetro-cemento, durante una capata a Wall Street-New York. Durante i primi due terzi, "Absolution" si destreggia tra molti, troppi diversi elementi della trama, come la sua relazione con una donna di colore citata e interpretata da Yolonda Ross (che scompare dopo il secondo atto), i lavori che sta cercando di portare a termine come sempre-quasi esclusivamente trasporti su tir di merci sulle quali è bene non chiedere nulla come provenienza, e di che cosa si tratti- per Charlie Connor, o una sequenza onirica ricorrente che coinvolge suo padre e un letto che diventa una barca in mezzo all'oceano, che sembra davvero fuori luogo. Una volta arrivati al terzo atto, la storia si arrende e diventa la classica furia vendicatrice e ripara torti e soprusi, inaudite violenze subite da donne in posizione di debolezza e sfruttamento, di Neeson, ma a quel punto chi se lo aspettava potrebbe pensare che sia troppo poco e troppo tardi, mentre chi è interessato al dramma dei personaggi rimarrà deluso dal fatto che non riesca a dare i suoi frutti. Se si vuole guardare un altro film come questo, cioè uno studio di un personaggio affetto da una malattia cerebrale degenerativa con elementi da thriller poliziesco, si fa davvero meglio a guardare "La Memoria dell'assassino" (Knox Goes Away)(2023) di e con Michael Keaton tra quelli più recenti, perché ha fatto un lavoro migliore nel combinare i due elementi (con qualche piccolo passo falso), e in realtà sembra un film con una visione più completa.
"Absolution" cerca di aggiungere un tocco in più alla consueta lista di film di genere con Liam Neeson, ma è un mix così approssimativo di drammi caratteriali casuali e cliché noir; addirittura con una parte finale "schraderiana" alla "Taxi Driver/Hardcore", solo che oggi liberare una donna/ragazza latina immigrata clandestina, sfruttata e vilipesa/violata dai suoi turpi aguzzini-magnaccia in una casa-bordello non basta più al messaggio corrente, e bisogna liberarne a dozzine, tutte, il bordello intero ammazzando tutti, con uno sviluppo finale per cui alla fine è una delle ragazze-schiave prostitute a eliminare il vero cattivo, il turpe pappone chicano, poco probabile e realistico.
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