Regia di Fritz Lang vedi scheda film
Un'opera di grande suggestione in cui Lang crea un moderno Faust, specchio dei tempi (la Germania degli anni '20) in un contesto che è pieno di richiami ad un mondo che,da lì a poco, precipiterà negli abissi del Nazismo
Personificazione del Male, il dottor Mabuse non ha la spettrale e raggelante fattezza di un Nosferatu, ma piuttosto la camaleontica capacità di trasformarsi in mille personaggi pur di raggiungere i suoi malefici scopi. Friz Lang con un film epico (anche per durata) riesce a costruire un moderno Faust che è in grado di ipnotizzare le sue vittime rendendole completamente in balia del suo volere. Dovette accorgersene lo stesso Hitler che pur aveva apprezzando il successivo capolavoro "Metropolis", e che finì per costringere all'esilio il regista dopo il successivo "Il testamento del dottor Mabuse". Un film complessivamente suggestivo (bellissima, fra le altre, la scena della Borsa con tutti gli operatori in cappello a cilindro e le impennate dei prezzi sulla base delle indiscrezioni fatte trapelare dallo stesso Mabuse in uno dei suoi tanti travestimenti). Un film dove, è proprio il caso di dirlo, conviene mettersi comodi a godere di questo lungo, affascinante viaggio nel tempo fino alle cupe atmosfere della Repubblica di Weimar.
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