Regia di Fabio Grassadonia, Antonio Piazza vedi scheda film
Fabio Grassadonia e Antonio Piazza hanno la fissa della Sicilia, della mafia e, almeno per gli ultimi due film, questo e "Sicilian Ghost Story", per la vicenda di Andrea Messina Denaro, il super boss, latitante da sempre e morto da poco. Con "Iddu" tornano, appunto, a occuparsi di lui, di un breve periodo della sua latitanza, e ispirandosi a una vicenda vera, costruiscono un densissimo racconto mafioso, fra pizzini, campagne siciliane, servizi deviati e quant'altro. Purtroppo il risultato è opprimente, nella sua lunghezza eccessiva (più di due ore) e nella sua trama, che non decolla mai, non riesce mai a interessare più di tanto, usando, fra l'altro vari dialetti, non sempre pienamente comprensibili. Quello, però, che lo salva, sono due attori: Tony Servillo, nei panni del "Preside", un uomo fedele al boss, che appena uscito di prigione viene arruolato dai servizi per tenere i contatti con il latitante, macchietta napoletana che calza a pennello al bravo attore partenopeo. E il boss stesso, interpretato molto bene da Elio Germano, che gli dà una caratterizzazione cupa e inquietante. "Iddu" è un film d'attori, assolutamente, e lo si gusta proprio per quello: è certo che non funziona fino in fondo, ci sono degli slabbri da serir Tv sul genere e rimane un prodotto interessante ma che si dimentica facilmente. E' ora, per i due registi, di staccarsi dalla tetta della mafia e affini.
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