Regia di Brian De Palma vedi scheda film
Purtroppo ad essere sincera l'attesa non è stata del tutto ricompensata. De Palma dimostra come al solito di essere più che abile, costruisce una pellicola che dal punto di vista tecnico fa rabbrividire. La perfezione raggiunge picchi altissimi in sequenze come quella iniziale a Cannes o quella finale dell'incidente, ma pur forte della presenza della bellissima Rebecca non è capace di estasiare. Manca atmosfera a questo thriller che si dimena in un labirinto onirico, ricordando pur non riuscendo a raggiungere quello di Lynch di Mulholland Drive. Numerosi sono i rimandi ai classici e troppi i colpi di scena, (alcuni dei quali risaputi), per un film che mostra il suo "tallone d'Achille" nella sceneggiatura. Peccato, perchè Femme Fatale con i suoi ralenti, i suoi split screen e i complessi piani sequenza rimane un capolavoro di maestria tecnica. Il rammarico si fa più forte sapendo che in questa splendida "equazione" non torni il risultato minato dalla sceneggiatura e dalla scelta dei protagonisti maschili. Anche se reputo la pellicola più che buona, continuo a mordermi le mani per quello che poteva essere un vero e proprio capolavoro.
Sakamoto dirige una serie di rimandi a sonorità già ascoltate, lo fa in modo impeccabile ed elegante. Bolerish è l'accompagnamento perfetto per la sequenza iniziale, pura simbiosi tra il commento musicale e il movimento sinuoso della cinepresa.
Bellissima, l'intera storia le si sviluppa addosso. Femme Fatale quasi perfetta, non fosse per quel suo buonismo sul finire della vicenda. La sua bellezza è un pò come la regia di De Palma, un pò fredda, ma va bene così perchè la donna fatale deve esserlo. Anche se l'indimenticabile Holly Body/Melanie Griffith resta salda al primo posto.
Scelta sbagliata per un personaggio di contorno e per giunta inespressivo.
Matematicamente perfetta, i suoi piani sequenza sono gli incredibili mosaici fotografici del protagonista. Lo split screen ci consente l'interazione con la pellicola.
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