Regia di Thomas Lilti vedi scheda film
In un liceo francese l'anno scolastico è appena cominciato. Benjamin (Lacoste) è il professore di matematica alla sua prima supplenza. Qui entra in contatto con la frustrazione di qualcuno, la disillusione di qualcun altro e il contagioso entusiasmo di chi esercita ancora con fierezza quel lavoro di insegnamento. Inevitabilmente, ci sono anche i problemi con qualche studente più spigoloso, mentre l'avvio con immagini d'archivio ricorda che la scuola è una comunità prima ancora che un edificio.
Thomas Lilti prende i suoi attori feticcio (Vincent Lacoste e François Cluzet) per metterli a servizio dell'ennesimo racconto di formazione dal carattere corale, che segue il formicaio umano della scuola per un intero anno, con piglio quasi documentaristico. È per quella via che riesce a restituire i chiaroscuri di un mondo complesso, palpitante, nel quale i problemi personali (l'insegnante di chimica, lo studente espulso) si intrecciano con quelli del lavoro e dello studio. Ex medico interessato soprattutto alle dinamiche relazionali, Lilti si conferma un narratore capace di mescidare toni da commedia con un registro più drammatico, per racconti sempre molto accattivanti. Il titolo originale, Un métier sérieux, suona come una dichiarazione di poetica e riporta al centro il mestiere: un cinema umanista che filma persone mentre lavorano, affidandosi ai piccoli fatti veri che fanno mondo, una finestra che non si chiude, un martedì di patatine in mensa, la solidarietà tra colleghi che salva le giornate. Senza retorica né sociologia d'accatto, Lilti osserva e orchestra, concede alle sottotrame progressioni minime, evita i proclami e affida a un cast affiatato la vibrazione emotiva di un microcosmo credibile. Sembra fare poco, ma come lo fa bene!
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