Regia di Mauro Borrelli vedi scheda film
Il crimine è che la mente della regia abbia voluto portare sullo schermo un film che ricorda troppo illustri predecessori. Senza puntare sulle differenze.
Affidarsi ad un super cattivo per catturarne un altro non è mai una buona idea. Come non lo è quella di affidarsi troppo a trame famose per mettere in piedi l'impalcatura di un nuovo film, senza il coraggio di effettuare una sincera operazione di remake. Questo ricorda molto, troppo, produzioni passate come "Il silenzio degli innocenti" od il precedente "Manhunter", anzi, le ricorda così tanto che dopo pochi minuti di film si perde quasi interesse alla prosecuzione della visione. La regia gioca la carta del soprannaturale, ma troppo tardi, senza la ncessaria forza espressiva e con poca convinzione, oltretutto non assisista dal cast piuttosto sottotono. Così il thriller scorre piatto, senza sussulti, ne impennate di tensione, approdando ad un finale che avrebbe avuto tutto un altro risultato se fosse stato sufficientemente caricato emotivamente. Duplicato.
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