Espandi menu
cerca
Io tu noi, Lucio

Regia di Giorgio Verdelli vedi scheda film

Recensioni

L'autore

mm40

mm40

Iscritto dal 30 gennaio 2007 Vai al suo profilo
  • Seguaci 168
  • Post 16
  • Recensioni 11325
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Io tu noi, Lucio

di mm40
6 stelle

La carriera straordinaria di Lucio Battisti raccontata attraverso filmati di repertorio e interviste originali a chi ha conosciuto da vicino il cantautore di Poggio Bustone, o a lui si è dichiaratamente ispirato.

 

Shel Shapiro, Renzo Arbore, Mario Lavezzi, Colapesce e Dimartino, Niccolò Fabi (figlio di Claudio Fabi, produttore di Lucio Battisti e suo amico personale), Dario Baldan Bembo, Tony Esposito, Mario Biondi, Edoardo Bennato, Vasco Rossi, Gianni Dall’Aglio, Eugenio Finardi, Giorgio Conte – ma la lista potrebbe andare avanti ancora molto a lungo: sono i volti e le voci che parlano di Battisti in questo documentario a lui dedicato, che comprende inoltre numerosi estratti dalle teche Rai di esibizioni televisive del cantautore di Emozioni. Ma anche di Pensieri e parole, Acqua azzurra acqua chiara, I giardini di marzo, La canzone del sole, Mi ritorni in mente, Il mio canto libero… su Battisti si potrebbe parlare per un tempo indeterminato, pressoché infinito, data la mole di successi e il rilevante contributo artistico da lui impressi sulla musica italiana. Ci si può a ogni modo accontentare del centinaio di minuti confezionato da Giorgio Verdelli, con la narrazione di Sonia Bergamasco e, naturalmente, il ruolo di primo piano riservato a Mogol, coautore di quasi tutti i maggiori successi di Battisti. Dagli esordi come chitarrista dell’anonima band I campioni fino ai primi successi come autore di brani per altri artisti, per approdare infine al successo personale e alla consacrazione nel mito, una volta scomparso per scelta dalla scena pubblica, negli anni Ottanta: la parabola di Lucio è narrata in maniera lineare, chiara e dettagliata, anche se sarebbe stato interessante un maggiore approfondimento sui suoi due ultimi decenni di vita, ovvero nel periodo di distacco da Mogol. Ma forse questo argomento meriterebbe a sua volta un documentario e chissà che Verdelli, già autore di numerosi lavori sul cantautorato nostrano (Pino Daniele, Paolo Conte, Mia Martini, Enzo Jannacci…), non ci stia già pensando. 6/10.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati