Regia di Marco Bellocchio vedi scheda film
Premettendo che sono una cattolica praticante e "integralista", ho visto il film solo ieri sera in un cineforum parrocchiale e sono rimasta piuttosto perplessa. Non dalle famose bestemmie, perfettamente motivate dal contesto, o dalla critica alla Chiesa, anche se come ha già scritto qualcuno la mancanza di personaggi positivi nel film mi è sembrata una forzatura (verso il grottesco, d'accordo, ma che crea troppa distanza dalla realtà), ma dal finale aperto che mi è sembrato una "mancanza di coraggio", un non andare fino in fondo. Senza contare che il personaggio della ragazza bionda mi è sembrato un pò insulso, fuori posto, slegato dal resto del film. Insomma, sono uscita dal cinema con la sensazione che mancasse qualcosa, forse proprio la famosa "coerenza", o almeno l'affermazione di un'idea precisa.
Irrisolta, secondo me. Se Bellocchio non aveva nessuna idea di fondo da proporre, poteva non fare il film. Se ce l'aveva, avrebbe fatto meglio a portarla avanti fino alla fine, senza paura di esagerare. Alla fin fine, dice e non dice. Tira il sasso e nasconde la mano. O meglio, sta per tirare il sasso e poi non lo tira.
Bella, anche se un pò "insistente". Comunque dà molta intensità al film, cui è perfettamente funzionale.
La trama, o meglio il finale. Troppo irrisolto, troppo vago, quasi qualunquista. Poco incisivo, rispetto ad un film che vuole essere credo "corrosivo" e provocatorio.
Assolutamente bravissimo. Per conto mio, regge tutto il peso del film sulle sue spalle, unica figura concreta e reale in un "quadro" pieno di arzigogolate metafore. Interpretato da un altro attore, questo film avrebbe perso tutte le sue buone caratteristiche (il realismo delle scene con il figlio, l'onestà di alcune affermazioni, lo sguardo stupito e incredulo verso un mondo ipocrita e patetico).
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