Regia di Alex Garland vedi scheda film
Imperfetto ma potente film politico e concettuale sul futuro imminente e sul significato della visione. 8 IMPATTANTE
Notevole film di Garland. Una lavoro su diversi livelli, non senza difetti e cedimenti di credibilità, ma così densamente stratificato da entusiasmare e turbare i nostri pensieri. Al primo impatto, anche dal titolo, si coglie l'aspetto politico, quello forse più appariscente e d'attualità, poi si parte!
Si parte con i protagonisti in un road movie apocalittico fotografato da reporter alla caccia dell'immagine 'storica definitiva'. Quindi il focus passa dalla guerra alla visione e alla rappresentazione fiction.
Cosa vediamo? Chi sceglie cosa vediamo? Perchè continuiamo a volerlo vedere?
Dunque l'overdose sensitiva dell'uomo moderno viene portata alle estreme conseguenze.
La realtà è finzione e la finzione è fuori controllo, lo sbando è totale.
Garland incrocia i grandi classici del genere dalle fosse comuni di Stone (Salvador 1986), all'action di denuncia di Spottiswoode (Sotto Tiro 1983), all'esistenziale di Weir (Un Anno Vissuto Pericolosamente 1982), mischiandoli con i super-ralenti del volto larsvoltrieriano di Kirsten Dunst e le tastiere abissali dei Suicide. Ne esce un film 'macigno' per le possibili letture e le enormi derive teoriche.
Grande cinema
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