Regia di Edward Berger vedi scheda film
Interessante visione di un conclave da homo homini lupus, con una guerra tra cardinali che Berger restituisce con grande capacità visiva ma forse con un eccesso di paradosso
Edward Berger mostra miserie e virtù umane davanti ad una delle scelte più impattanti come quella di un nuovo pontefice, illustrando senza troppi fronzoli e con una scenggiatura asciutta (giustamente premiata con l'Oscar) intrighi di palazzo, gelosie reciproche, sospetti più o meno fondati di congiure tra i cardinali rinchiusi nella cappella Sistina per l'elezione del nuovo Papa. Con suggestioni visive che a tratti ricordano Sorrentino ed altre sonore di grande effetto (il rimbombo della porta chiusa a separare i cardinali dal resto del mondo, ma anche la bomba che esplode fuori dal Vaticano in uno dei momenti topici del film), Berger sembra non dare via di salvezza, ed anche quando tutto sembra appianarsi una sconvolgente novità rimescolerà le carte in tavola. Il film ha la struttura narrativa del thriller anche se forse difetta di un eccesso di paradossalità (come nel finale) che forse andava meglio dosata e centellinata.
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