Regia di Edward Berger vedi scheda film
Mi ha molto colpito che Robert Harris, che non è mai stato battezzato, ha dichiarato che il libro, nato nel vedere le notizie sul conclave del 2013, non avrebbe mai potuto essere scritto da un completo ateo… https://bit.ly/CONCLAVE_videorecensione_di_Cristiana_Bini_Leoni_con_Roberto_Leoni
Questa è la mia videorecensione "con" Roberto Leoni:
https://bit.ly/CONCLAVE_videorecensione_di_Cristiana_Bini_Leoni_con_Roberto_Leoni
Questo è il testo...
Oggi vi parlerò di Conclave un film con ben 8 nominations agli Oscar nelle categorie principali, tra cui una che sembra molto difficile non si trasformi in una statuetta visto che la sceneggiatura non originale di Peter Straughan si è già aggiudicata il Critics’ Choice Award, il Premio Bafta ed anche il Golden Globe.
La sceneggiatura è tratta dall’omonimo best-seller del 2016 dello scrittore britannico Robert Harris, un curioso personaggio che vive con la moglie scrittrice e i 4 figli in una excanonica che lui definisce “una casa costruita da Hitler”…
Robert Harris nasce come giornalista politico e nel 1992 scrive il suo primo romanzo, Fatherland, un anomalo giallo politico distopico ambientato in una Berlino in procinto di festeggiare il 75esimo compleanno di Hitler che viene tradotto in 25 lingue e trasformato in un film per la TV dalla HBO con Rutger Hauer e Miranda Richardson…
In seguito, oltre a vari romanzi da cui sono stati tratti film per la televisione, ha anche scritto The Ghost diventato il film The Ghostwriter diretto da Roman Polansky, di cui è diventato molto amico, tanto da scrivere per lui un romanzo sull’affare Dreyfuss, An Officer and a Spy da cui hanno scritto a quattro mani la sceneggiatura per l’omonimo film vincitore del Leone d’Argento a Venezia nel 2019…
Mi ha molto colpito che Robert Harris, che non è mai stato battezzato, ha dichiarato che il libro, nato nel vedere le notizie sul conclave del 2013, non avrebbe mai potuto essere scritto da un completo ateo… perché secondo lui sarebbe una grave banalizzazione pensare che alle spalle dell’elezione di un nuovo Papa, ci sia solo una furiosa lotta politica come in qualunque altra elezione…
Harris disprezza il facile ateismo che per lui è solo una via facile… mentre è affascinato da chi prende la via più complicata pronto ad affrontare qualcosa di molto più grande…
Per scrivere il libro, Harris ha potuto visitare tutto il Vaticano ed è rimasto particolarmente colpito dal momento in cui tutti i cardinali assistono alla prima uscita sul celebre balcone del Papa appena nominato, perché ha avuto la sensazione di essere di fronte ai Senatori Romani ai tempi di Cicerone di cui lui è un profondo conoscitore in quanto ha scritto moltissimi romanzi ambientati nell’antica Roma…
La parola fede viene proprio dall’antica Roma dove Fides era la dea che personifica lealtà e fedeltà, molto più vecchia di Giove perché il rispetto della parola data per i Romani veniva prima di qualunque altra cosa. Pensate che nel suo tempio sul Campidoglio erano custoditi tutti i trattati di Roma con i regni stranieri…
…e la fides era alla base di qualunque rapporto legato alla Res publica, la cosa pubblica, da quelli tra i magistrati e il Senato a quelli tra il patronus e il libertus, cioè tra il padrone e lo schiavo liberato…
La sceneggiatura è stata scritta dallo sceneggiatore britannico Peter Straughan che già più volte ha trasformato libri in sceneggiature per film di successo come La talpa di John Le Carré, scritto a quattro mani con la sua compianta moglie Bridget O’Connor e che nel 2012 come sceneggiatura non originale vinse il Premio Bafta e ebbe una nomination agli Oscar.
Se Robert Harris è un ex giornalista politico di cui troviamo il taglio in tutte le sue storie, Peter Straughan inizia la sua carriera professionale con i radiodrammi della BBC e adora lavorare con grandi scrittori perché non interferiscono…
Al contrario di Harris, però Straughan è nato cattolico e da piccolo giocava a crocifiggersi, e ovviamente a risorgere… infatti, pensa che la confessione e la fede nella resurrezione siano quello che distingue la religione cattolica da tutte le altre…
Ma cos’è in realtà la fede? è ritenere possibile qualcosa che non abbiamo sperimentato e che non conosciamo...
Per i cattolici, come Sant’Agostino, solo chi dubita è animato da un desiderio sincero di trovare la verità e proprio la consapevolezza della nostra ignoranza ci spinge a indagare il mistero… però, se con fossimo certi che esistesse, non cercheremmo la verità … e la grazia di Dio ci permette di trovarla…
La Grazia di Dio cercata disperatamente dal protagonista del film, il Cardinale e Decano Thomas Lawrence, a cui spetta la complessa organizzazione del conclave per eleggere il nuovo Papa.
Interpretato da un magnifico Ralph Fiennes a cui probabilmente sarà strappata la statuetta solo dall’eccezionale Adrien Brody, il Decano non riesce a sconfiggere i propri dubbi e continua a svolgere il suo compito nel migliore dei modi, svelando intrighi e tradimenti senza mai cadere nella tentazione di diventare una specie di 007.
Perché al di là della fede che rende questo scontro “diverso”, le regole del potere sono sempre le stesse.
Il regista austriaco con cittadinanza svizzera che vive a Berlino, Edward Berger il cui Niente di nuovo sul fronte Occidentale tratto dall’omonimo romanzo di Eric Maria Remarquez nel 2022 su nove nominations si è aggiudicato 4 statuette tra cui quella per il Miglior Film Internazionale, riesce a tenere tutto sotto controllo.
Anche i numerosi protagonisti, tutti molto interessanti, a partire dal Cardinal Tedesco, il nostro Sergio Castellitto in un inaspettato ruolo del rappresentante dell’ala super-conservatrice della Curia pronto a lanciare una nuova crociata contro l’Islam.
L’ala liberale della Curia pronta a trovare punti d’incontro anche con istanze femminili e omosessuali, è invece rappresentata dai cardinali Aldo Bellini e Joseph Tremblay, interpretati dai sempre bravi Stanley Tucci e John Lithgow.
Fino ad una meravigliosa Isabella Rossellini che interpreta suor Agnes, la direttrice delle silenziose sorelle che si occupano di tutta l’organizzazione pratica dell’ospitalità dei cardinali a Santa Marta, la quale quando è costretta a prendere la parola è così intensa ed efficace che difficilmente qualcun’altra potrà sottrarle la meritata statuetta…
A parte il momento dell’arrivo del cardinal Tedesco che sembra un diavolo rosso svolazzante, tutti i cardinali indossano lo stesso identico sontuoso costume., permettendo scenografiche coreografie, ma imponendo anche un modo per distinguerli.
L’affermata costumista tedesca Lisy Christl, che ha già ricevuto una nomination nel 2012 per i costumi di Anonymous, il film sul presunto vero Shakespeare diretto da Roland Emmerich, ha trovato una interessante soluzione chiedendo ad una bottega orafa fiorentina di realizzare le croci indossate da ogni cardinale con diversi materiali e fogge che plasticamente rappresentino anche i due opposti filoni, quello tradizionalista conservatore e quello progressista.
Le scenografie sono ridotte alla Cappella Sistina dove si svolge la elezione e Casa Santa Marta dove ci sono gli alloggi dei cardinali, ma Suzie Davies, che ha già ricevuto una nomination nel 2014 per la scenografia di Mr. Turner, il film sul famoso pittore diretto da Mike Leigh, ovviamente non ha potuto utilizzare la vera Cappella Sistina.
Tra l’altro, è vietato fare foto all’interno della Cappella Sistina, quindi lei ha potuto riferirsi solo al materiale fotografico dei cataloghi.
Ma nei magazzini di Cinecittà c’era una ricostruzione della Cappella Sistina e Davies ci ha messo 10 mesi a restaurarla in un modo completamente diverso da come era… per esempio, anche se i tappeti della vera Cappella Sistina sono beige, lei ha messo una brillante moquette rossa per rendere l’ambiente "più appariscente e colorato"…
Invece, i rituali del voto, tra cui appendere le schede elettorali a un filo, sono stati riprodotti con precisione sulla base di documenti storici…
Poi, per 8 mesi Davies ha ricostruito anche Casa Santa Marta che nessuno sa che aspetto realmente abbia, così ha pensato di dare allo spazio un'atmosfera da prigione, per sottolineare come i cardinali siano rinchiusi durante il conclave.
Poi, ha dato una storia alle stanze. Alcune di esse avevano forme diverse e l'idea era: chi avrebbe ottenuto la stanza migliore? E hanno tutti questi accessori moderni, come minifrigo e macchine per il caffè, perché i cardinali sono persone normali: usano il bagno e si preparano il caffè come tutti...
Con una nomination al Miglior Montaggio per cui ha già preso il Premio Bafta, Nick Emerson, che da piccolo a Belfast era un appassionato di thriller politici americani degli anni '70, si è trovato d’accordo con il regista Edward Berger a ricreare l’effetto di film come Tutti gli uomini del Presidente.
Siccome per due ore i protagonisti parlano sempre, era indispensabile che il film fosse montato come un thriller politico, anche se Edward ha cercato di arrivare al limite di quanto a lungo potevano tenere le inquadrature, sempre però tenendo d'occhio il ritmo….
Nonostante sia un ex rapper, Bertelmann, in arte Hauschka, viene da una famiglia protestante molto religiosa, in cui maschi e femmine sedevano ai lati opposti della chiesa dove lui ha imparato a suonare i primi strumenti e quindi è stato molto ispirato dalla sacralità del film…
Quindi ha trovato uno strumento di vetro che si chiama cristal baschet che si suona con le mani bagnate, in modo un po’ simile ai bicchieri. Il risultato sembra venire da un altro mondo...
A questo punto siamo arrivati al finale che è molto interessante e non vi voglio spoilerare nulla, ma la fede assume un ruolo particolarmente importante…
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta